Sono circa 150 gli istituti superiori della provincia di Catania. Giornalmente assistiamo al "pellegrinaggio" di migliaia di studenti che vengono a reclamare "edifici più sicuri", "riapertura delle palestre", "servizi idonei", "banchi e sedie", davanti ai cancelli dell'Ente pubblico che dovrebbe garantire il regolare svolgimento del diritto allo studio. Da una parte la rabbia degli sudenti e dall'altra le promesse ipocrite dell'amministrazione provinciale. Un muro insormontabile che divide le giuste richieste del mondo della scuola da una classe politica catanese che preferisce investire denaro pubblico in "feste e festini" per alimentare la macchina del consenso elettorale.
In provincia di Catania non si costruiscono nuove strutture scolastiche dalla fine degli anni 80. I nostri studenti continuano ad usufruire di edifici scolastici "precari" e "pericolosi", che spesso sono sprovvisti dei regolari certificati sanitari. Si continuano a pagare "fitti" alle gerarchie ecclesiastiche per usufruire di edifici che non possono garantire sicurezza a chi li frequenta giornalmente. Solo nel comune di Acireale la provincia spende 1.300.000 euro per pagare i fitti di edifici di proprietà della chiesa! Non sarebbe stato più logico spendere le stesse cifre per nuove costruzioni anzichè continuare ad alimentare le casse della chiesa? Oggi ci troveremmo con strutture pubbliche idonee e con una spesa pubblica minore.
Il nuovo anno scolastico è iniziato ormai da mesi, e migliaia di studenti vivono nella precarietà più assoluta. Gli studenti dei "futuri" Polivalenti di Mascalucia, Palagonia e Bronte anno dopo anno crescono di numero e non hanno nessuna certezza sulle strutture che verrano loro assegnate.Restano dei progetti sulla "carta" che rischiano di non trovare realizzazione futura. Alcune scuole scoppiano, basti pensare che all'istituto "Vaccarini" di Catania mancano 15 classi per garantire il regolare svolgimento delle lezioni. Molte scuole non possono usufruire delle palestre e delle aule magne perchè "inagibili". Emblematico il caso dell'istituto "Gemmellaro" di Catania che si ritrova la palestra chiusa da 6 anni! Potremmo citarne tantissimi di questi casi.
Infiltrazioni d'acqua e cedimenti di muri, allagamenti di intere classi e parti di edifici chiuse per inagibilità, mancanza dei più basilari interventi di manutenzione sono la "normalità" che caratterizza la stragrande maggioranza degli istituti superiori della provincia di Catania. Proprio in questi giorni l'Ipsar di San Michele di Ganzaria sta manifestando un disagio sempre crescente per l'allagamento di intere aree dovuto alla mancanza di interventi manutentivi.
L'attuale ammnistrazione provinciale ha ereditato dagli ex presidenti Musumeci e Lombardo una situazione disastrosa. Lombardo nella costruzione del consenso elettorale a "tutti i costi" ha guardato più all'attivazione di decine di consulenze esterne inutili piuttosto che alla relizzazione di un piano di investimenti serio sull'edilizia scolastica. L'attuale presidente Castiglione ha pontificato su una ripresa degli investimenti sulla scuola, ma dopo quasi 3 anni dall'inizio della sua amministrazione non abbiamo visto nulla di concreto. Anzi abbiamo assistito all'attivazione di nuovi fitti per ospitare l'istituto d'arte di Catania alla modica cifra di 800.000 euro annui!
L'attuale assessore all'edilizia scolastica Ciampi non riesce a programmare interventi celeri e risolutivi, si "campa" alla giornata promettendo interventi che non arriveranno ai presidi che appogiano le lotte degli studenti. E' un continuo teatrino che va avanti da 3 anni, che inchioda l'attuale amministrazione alle proprie responsabilità oggettive.
Tra poco il consiglio provinciale di Catania sarà chiamato ad esprimersi sul bilancio 2011 e pensiamo che ancora una volta questa amministrazione guarderà più "alle feste e ai festini" con pseudo-artisti cialtroni, al mantenimento delle auto blu per assessori e dirigenti(3.000.000 di euro), alle prebende distribuite agli amici, piuttosto che guardare alla sicurezza nelle scuole e al diritto allo studio. La situazione sarà aggravata dal taglio delle risorse pubbliche agli enti locali pepetrato dal governo Berlusconi. Arriveranno alla provincia di Catania parecchi milioni di euro in meno, e come sempre il centrodestra penserà a tagliare "diritti" e mantenere "privilegi".
Martedì 30 novembre parteciperemo alla manifestazione indetta dal movimento studentesco catanese per fare anche noi la nostra parte. I palazzi, le amministrazione e le istituzioni hanno scavato un solco profondissimo con la società.
Noi non vogliamo essere loro complici!
Catania 29 Novembre 2010
I consiglieri provinciali
Valerio Marletta - Rifondazione Comunista (Federazione della Sinistra)
Antonio Tomarchio - Comunisti italiani (Federazione della Sinistra)
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