«Il presidio permanente dei manifestanti, davanti al Municipio, turba lo svolgimento delle funzioni istituzionali. La loro azione è configurabile come un'istigazione a delinquere, che può arrecare gravi pregiudizi all'incolumità degli amministratori pubblici e dei cittadini. Chiedo l'intervento delle autorità competenti e delle forze dell'ordine per eseguire le operazioni di sgombero dell'area pubblica».
Lo ha dichiarato il sindaco di Palagonia, Francesco Calanducci, che ha presentato una denuncia e un esposto - ai carabinieri della locale Compagnia e alla Prefettura di Catania - nei confronti dei 14 vincitori del concorso per agenti di polizia municipale, che reclamano da 25 giorni, con un sit-in di protesta, la stipula dei contratti di lavoro dipendente e le assunzioni al Comune.
Si sarebbe esaurita, secondo il primo cittadino, la fase delle rivendicazioni civili: «Dopo l'apertura dell'inchiesta giudiziaria sulla prova concorsuale, le manifestazioni hanno registrato toni lesivi della dignità umana e istituzionale della Giunta comunale. Qualcuno ritiene di potere calpestare - ha aggiunto Calanducci - pure il lavoro della magistratura inquirente, che ha avviato indagini per un presunto abuso d'ufficio, disponendo il sequestro degli atti del bando e dei risultati delle prove».
Per garantire la regolare prosecuzione del suo mandato e il funzionamento dell'apparato amministrativo, inoltre, il sindaco ha chiesto la rimozione coatta di cartelloni e striscioni, che creano «un clima di forte avversione nei confronti degli organi esecutivi dell'Ente. Dopo le provocazioni e le prime forme di ostilità, non escludo turbative reali all'ordine pubblico e alla sicurezza».
L'iniziativa di Calanducci è stata resa nota anche alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Caltagirone, che ha già avviato verifiche sulle posizioni di 10 persone - iscritte sul registro degli indagati - in ordine agli sviluppi del procedimento concorsuale, che sarà sottoposto ad accertamenti tecnici.
Il mantenimento del presidio è stato ribadito, intanto, dagli aspiranti vigili urbani: «Non smonteremo le tende. Non intendiamo - ha detto la portavoce del gruppo, Loredana Grimaldi - arretrare di un centimetro. Atteggiamenti e decisioni dovrebbero essere modificati da altri soggetti».
Le assunzioni, però, potrebbero diventare una chimera. Per il primo cittadino, «l'iter appare viziato da gravi irregolarità. Nel bando, inoltre, non sussiste una congrua copertura finanziaria. Tra l'inchiesta penale e la carenza di fondi, il Comune non può fare un salto nel buio».
LUCIO GAMBERA
da http://giornaleonline.lasicilia.it/
10/07/2010
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