da "la Sicilia"
La scelta del rettore Antonino Recca di accettare la nomina a presidente regionale dell'Udc ha destato scalpore. La Cgil - per bocca di Angelo Villari, Giusi Milazzo e Lillo Fasciana - si dice «preoccupata e disorientata», ricorda che «Recca aveva dichiarato, nel suo programma elettorale, che avrebbe lasciato la politica fuori dall'Ateneo» e sottolinea che questa decisione mette «a rischio il criterio di imparzialità». «La scelta operata dal Magnifico, che riteniamo sia stata ben ponderata, induce a leggere con un'ottica diversa anche quanto sin qui fatto nella conduzione dell'Ateneo» che, «più che mai in questa fase di profonda trasformazione, anche a causa dell'attacco epocale al sistema pubblico dell'alta formazione, ha bisogno di ben altro che di un impegno partitico del suo rettore" .
Secondo il Partito della Rifondazione Comunista e i Giovani Comuniste/i «tale nomina conferma tutte le denunce di subalternità agli interessi di una parte politica rivolte al rettore negli ultimi anni da Rifondazione Comunista, dai Giovani Comunisti e dal Movimento Studentesco: dalla timidezza nel condannare i tagli governativi all'istruzione, alla laurea honoris causa data - solo ora si spiega il motivo - a Francesco Bellavista Caltagirone, palazzinaro, suocero del leader dell'UDC Pierferdinando Casini». Ancora. «Sarebbe o no legittimo - si chiedono - sospettare che la facoltà di Lingue di Catania venga regalata al Quarto Polo Universitario di Ragusa solo per rafforzare l'Udc in quel territorio?». Di qui, per questo «intollerabile conflitto di interessi», ne chiedono le dimissioni.
11/07/2010
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