Uno dei grandi limiti della costruzione europea è stato il suo carattere ademocratico. Il sistema intergovernativo ha impedito qualsiasi partecipazione dal basso alla decisioni dell’Unione. Una separatezza che rischia di far crescere delusione e scetticismo.
E’ necessaria una Unione Europea nella quale tutte le sue istituzioni siano democraticamente legittimate.
Deve essere garantita la partecipazione diretta nei processi decisionali europei, con referendum a livello nazionale ed europeo sulle questioni relative alle pietre miliari della stessa UE. Il Parlamento deve avere pieno potere legislativo. Le istituzioni europee (Consiglio, Commissione e Parlamento) devono essere aperte alla partecipazione delle società civili, con la possibilità di esercitare un controllo sulle loro decisioni.
Vogliamo un rafforzamento dei diritti individuali e delle libertà così come dei i diritti politici e sociali fondamentali di tutti coloro che vivono nell’UE. L’UE deve sottoscrivere la Convenzione Europea per la Protezione dei Diritti Umani e delle Libertà Fondamentali. L’Unione Europea deve proteggere e promuovere i diritti di coloro che sono discriminati a causa della loro origine etnica, orientamento sessuale e identità di genere, di religione, ideologica, disabili, di età, rimuovendo tutti gli impedimenti per una piena uguaglianza , ad iniziare da quelli economici.
Vogliamo un’ Europa cosmopolita e aperta. Non vogliamo un Europa fortezza. C’è bisogno di una politica comune europea sulle migrazioni e i richiedenti asilo in accordo con la Convenzione di Ginevra . Le persone che fuggono dalle persecuzioni a causa delle loro convinzioni politiche, ideologiche, religiose o dell’ orientamento sessuale, devono trovare protezione ed asilo in Europa. Chiediamo che le persecuzioni basate sul genere e l’orientamento sessuale costituiscano ragione per richiedere asilo e va garantita una protezione specifica per i bambini rifugiati. Per questo, rifiutiamo l’attuale sistema FRONTEX di controllo delle frontiere e chiediamo l’annullamento dei piani relativi alla realizzazione e implementazione della “Direttiva del Ritorno”. I centri di detenzione devono essere chiusi.
La libera circolazione in Europa non può essere solo dei capitali, delle merci e dei servizi, ma anche e soprattutto delle persone, considerando le migrazioni – interne ed esterne – come un diritto umano inalienabile e illimitabile, per la ricerca di migliori o comunque diverse condizioni di vita, di lavoro e di sviluppo personale, professionale e sociale, lottando contro ogni tipo di sfruttamento, di dumping sociale o di "guerra tra poveri".
L’educazione è un diritto non mercificabile. Va difeso il carattere pubblico e laico della scuola e dell’università, cosi come quello della ricerca culturale e scientifica , svincolata dalle logiche mercantili. Per questo va contrastato il processo di Bologna, che produce una progressiva privatizzazione del settore della conoscenza. Sosteniamo i movimenti studenteschi e degli insegnanti che, in Italia come nel resto d’Europa, sono mobilitati per difendere il carattere pubblico dell’educazione.
L’Unione Europea deve rispettare e garantire il principio di eguaglianza dei cittadini rispettando le loro differenze e diversità. Il diritto all'uguaglianza di genere nelle relazioni e alla libertà di orientamento sessuale, va garantito non solo in quanto diritto individuale , ma come una libertà , garantita e difesa dalle Istituzioni europee e dei singoli stati.
Tutte le istituzioni pubbliche devono garantire la libertà delle donne e impegnarsi contro tutte le forme di patriarcato. Ogni donna, in ogni paese, deve poter decidere liberamente del proprio corpo, poter esercitare il diritto all'aborto, alla contraccezione, ad una maternità consapevole e all’accesso alle tecniche di riproduzione artificiale.
Un' Europa democratica e aperta è una Europa che afferma la laicità come valore irrinunciabile delle sue istituzioni pubbliche.
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