Commissione Statuto d'Ateneo. Recca arrogante insulta la democrazia e la comunità accademica. Pieno sostegno al Movimento Studentesco e al Coordinamento Unico d'Ateneo.
Le scelte del Rettore, in merito alla composizione ed alle modalità di nomina della Commissione Statuto d'Ateneo, sono solo gli ultimi atti di una gestione pessima ed antidemocratica dell'Università di Catania.
È raccapricciante che Antonino Recca abbia deciso di non avviare nessun processo democratico per la scelta dei componenti della Commissione, organo fondamentale per il futuro dell'Università etnea. In nessun altro Ateneo d'Italia si sta conducendo un iter così autoreferenziale e così autoritario.
È altresì grave che l'Ateneo di Catania sia nuovamente ridotto a strumento funzionale alla carriera politica del Rettore e dei suoi galoppini, a scapito di migliaia di studenti, ricercatori, funzionari e docenti che desiderano un'Istituzione indipendente e democratica quale dovrebbe essere l'Università di Catania.
Antonino Recca, ancor prima dell'entrata in vigore della Legge Gelmini, ha deciso di dimettersi dall'incarico di Presidente Regionale dell'UDC. Crediamo che abbia fatto male. Recca doveva dimettersi da Rettore, come più volte richiesto da Rifondazione Comunista e dal Movimento Studentesco Catanese. È infatti assurdo che un Ateneo prestigioso come quello di Catania debba essere schiavo di un Rettore che si è reso complice del silenzio sul Caso Farmacia, che ha introdotto i numeri chiusi in tutte le facoltà, che ha aumentato le tasse universitarie, che ha trasformato il rettorato in comitato elettorale e che ora ha illegittimamente nominato la Commissione Statuto senza nemmeno confrontarsi con Senato Accademico e comunità studentesca.
Rifondazione Comunista e le/i Giovani Comuniste/i sostengono con forza la battaglia che stanno conducendo il Movimento Studentesco Catanese, il Coordinamento Unico d'Ateneo e i presidi di alcune facoltà. In tal senso appoggiamo convintamente la proposta lanciata dal MSC di elezioni democratiche per la composizione della Commissione Statuto.
È infine chiaro che gli ultimi atti del Rettore smentiscono in maniera netta ed incontrovertibile le affermazioni del Ministro Gelmini sulla sua Riforma. È infatti palese che, attraverso la Riforma Gelmini, è aumentato terribilmente il potere dei “baroni” dell'Università che oggi possono fare e disfare a loro piacimento tutto ciò che vogliono. Per questo continuerà in tutte le sedi la nostra lotta per fermare questa Riforma dell'Università che alimenta la gestione privatistica degli atenei.
Pierpaolo Montalto – Segretario Provinciale Rifondazione Comunista
Matteo Iannitti – Esecutivo Nazionale Giovani Comunisti
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