mercoledì 30 giugno 2010

Un'altra tegola su Fagone


Concorso vigili urbani, sequestrati gli atti: indagato, con altri 9, l'ex sindaco e deputato regionale

da "la Sicilia"

La Procura di Caltagirone ha aperto un'inchiesta sul concorso per agenti di polizia municipale. Dieci persone sono state iscritte sul registro degli indagati per un'ipotesi di abuso d'ufficio al Comune di Palagonia. Sotto la «lente» della magistratura sono finiti l'ex sindaco e attuale deputato regionale, Fausto Maria Fagone, gli ex componenti di Giunta e assessori Giuseppe Urzì, Gioacchino Rossitto, Bernardo Vaccaro, Vincenzo Pirracchio e Floriana Mazzara, l'ex segretario generale, Francesca Sinatra, l'ex comandante dei vigili urbani, Michele Cona, il dipendente Domenico Giustino e il consulente legale Luigi Francesco Cuscunà.
Le attività d'indagine sono dirette dal sostituto procuratore, dott.ssa Sabrina Gambino, che avrebbe disposto in un decreto penale, con il supporto dei Cc di Palagonia, il sequestro dei documenti originali del bando, degli atti propedeutici del concorso e di quelli successivi. La notizia è stata resa nota dall'ufficio stampa del Comune secondo cui «la decisione si è resa necessaria per eseguire accertamenti tecnici e per verificare i fatti». La Procura della Repubblica non ha confermato, né smentito, i contenuti della propria iniziativa presso il Tribunale calatino, mantenendo, con il suo procuratore, dott. Francesco Paolo Giordano, massima riservatezza. Sulla vicenda giudiziaria, che punta i riflettori sugli accadimenti del 20 maggio 2008, nessun commento è stato rilasciato dall'attuale sindaco, Francesco Calanducci, che si è finora opposto alla stipula dei contratti di lavoro dipendente e alle conseguenti assunzioni dei 14 vincitori della prova concorsuale.
Davanti al Municipio, con un sit-in permanente, prosegue intanto la protesta di chi reclama, da 15 giorni, l'avviamento al lavoro presso il comando dei vigili urbani: «Smonteremo striscioni e tende - ha dichiarato una delle vincitrici del concorso, Loredana Grimaldi - solo dopo il riconoscimento dei nostri diritti».
A seguito delle elevate temperature esterne e per evitare ulteriori malori, i manifestanti hanno escluso la ripresa dello sciopero della fame. L'inchiesta della magistratura, tuttavia, causerà immediate ripercussioni paralizzando di fatto ogni ulteriore iniziativa amministrativa, istituzionale e politica.

LUCIO GAMBERA


30/06/2010

3 commenti:

salvino (nofagone) ha detto...

«Smonteremo striscioni e tende - ha dichiarato una delle vincitrici del concorso, Loredana Grimaldi - solo dopo il riconoscimento dei nostri diritti»......ho l'impressione che dopo l'interessamento della procura, sti tendi li smonteranno fra due ho tre anni, se ci resistono e se nel frattempo non annullano il concorso!

Ciccio... ha detto...

Hai mai sentito dire che nessun Giudice ordinario o che si occupa di penale non può "MAI" sospendere, annullare o modificare un ATTO AMMINISTRATIVO quale il concorso in questo caso, il problema è che in questa amministrazione si vuole sentire solo quello che fa più comodo "Non posso assumere perchè c'è un'inchiesta" bè FALSO.
Qui se c'è qualcuno che realmente è indagato è il nostro Sindaco e per lui sta pensando la Procura di Catania.

Anonimo ha detto...

Ma voi comunisti un tempo non eravate a favore dei lavoratori?