Al presidente del consiglio provinciale
Al presidente della provincia
Ordine del giorno sulla stabilizzazione dei precari degli enti locali
Premesso che:
L’impugnativa da parte del Commissario dello Stato della norma sulla deroga al patto di stabilità, inserita nella finanziaria regionale e il conseguente esito negativo dell’incontro tra l’Assessore Regionale al Lavoro e i Ministri del Lavoro e dell’Economia, mette a rischio il rinnovo dei contratti del personale precario e vanifica la fantomatica “stabilizzazione” del precariato storico della Regione Siciliana attesa da oltre un ventennio;
il mancato rinnovo contrattuale porterebbe alla paralisi, in tanti comuni della nostra provincia, della macchina amministrativa .Tale evenienza causerebbe notevoli disservizi la cui ricaduta si ripercuoterebbe su tutta la cittadinanza;
sono circa 22.000 i lavoratori degli enti locali che da anni inseguono la speranza della stabilizzazione e che negli anni hanno visto mortificato il loro ruolo.
Considerato che:
nelle ultime settimane migliaia di lavoratori hanno manifestato la loro preoccupazione attraverso assemblee, occupazioni di aule consiliari e manifestazioni di protesta;
Venerdì 4 giugno 2010 è stata indetta da tutte le sigle sindacali una manifestazione unitaria dei lavoratori per chiedere il diritto ad un lavoro stabile e non precario;
le istituzioni locali non possono rimanere in silenzio davanti alle richieste di migliaia di lavoratori che svolgono un ruolo determinante presso i comuni;
la perdita di ulteriori posti di lavoro accrescerebbe ancor di più la grave crisi occupazionale che investe il nostro territorio con gravi ripercussioni sul nostro tessuto sociale.
Ciò premesso e considerato:
Il consiglio provinciale di Catania, esprimendo forte preoccupazione per il destino dei precari degli enti locali e sostenendo attivamente la loro lotta, impegna il presidente Castiglione a farsi portavoce presso gli organismi competenti delle istanze dei lavoratori, che da anni chiedono:
1)Una legge organica che porti alla stabilizzazione a tempo indeterminato dei precari.
2)La deroga al patto di stabilità, perché non si può chiedere sempre ai più deboli di pagare il conto delle cene dei ricchi come avviene con le misure approvate dal Governo Berlusconi.
Catania 1 Giugno 2010
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