Un operaio di 26 anni di un'impresa edile è morto ed un altro, di 31, è rimasto gravemente ferito a causa dell'urto con i cavi dell'alta tensione del braccio meccanico semovente di un'autopompa che stavano manovrando per gettare una colata di cemento.
Negli ultimi 5 anni sono stati 3 i lavoratori palagonesi morto sul lavoro. In Italia mediamente muoiono 3 lavoratori al giorno per "incidenti", "disgrazie", "tragedie" sul posto di lavoro. Piu di 1000 morti sono il risultato di una guerra sociale che non garantisce sicurezza e dignità ai/alle lavoratori/trici italiane. Siamo la nazione con più morti all'anno e meno controlli da parte dell'ispettorato del lavoro e degli organi compotenti predisposti al controllo dei luoghi di lavoro.
Due anni fa abbiamo pianto i morti di Mineo e oggi tocca al nostro paese piangere le vittime di un sistema che mercifica l'esistenza umana. La politica tace, il parlamento e le istituzioni fanno finta che la "questione" non esista e continuano a parlare di "incidenti" non prevedibili.
Non si può in un paese considerato "civile" morire per il "bisogno" e per portare un pezzo di pane a casa. Servono interventi concreti legislativi che tutelino i nostri lavoratori perchè è inacettabile morire così.
Alla famiglia del nostro compaesano esprimiamo tutto il nostro cordoglio.
Palagonia 17 Aprile 2010
Il Partito della Rifondazione Comunista di Palagonia
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