Apprendiamo con grande incredulità l’avvio di un procedimento giudiziario a carico di 7 militanti del circolo “P.Impastato” di Scordia del partito della Rifondazione Comunista. Un consigliere comunale del Pdl Scordia Silvio Caldiero ha querelato per calunnia e diffamazione i nostri 7 compagni. La vicenda in questione richiama una pubblica denuncia, con esposto alla procura della repubblica, fatto dai 7 compagni a carico dello stesso Caldiero per “abuso di ufficio” nell’espletazione del suo ruolo di consigliere comunale. I militanti incriminati, nella scorsa campagna elettorale per le europee 2009, denunciarono con un manifesto e un volantino che il consigliere Caldiero, nelle sue funzioni di componente della commissione elettorale del comune di Scordia, aveva indicato tra gli scrutatori la propria consorte.
Ricordiamo che la L.R. N° 30 del 2000 art 16 recita:
”1. Gli amministratori devono astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini sino al quarto grado. L'obbligo di
astensione non si applica ai provvedimenti normativi o di carattere generale, quali i piani urbanistici, se non nei casi in cui sussista una correlazione immediata e diretta fra il contenuto della
deliberazione e specifici interessi dell'amministratore o di parenti o affini fino al quarto grado.”
L’aver denunciato, come qualsiasi forza politica dovrebbe fare, un reato commesso nella pubblica amministrazione ha portato il Consigliere Caldiero a sporgere denuncia per calunnia e diffamazione. Ringraziamo i “nostri” 7 militanti per il lavoro svolto con tanto coraggio e ribadiamo che non sarà una denuncia a fermare la lotta per una gestione della cosa pubblica che sia all’insegna della trasparenza e della legalità. La federazione di Catania del Prc sosterrà attivamente la battaglia dei compagni del circolo di Scordia.
Inoltre per rendere un servizio alla cittadinanza citiamo, per rafforzare ancora di più la giustezza della nostra battaglia, l’articolo del codice penale sul reato di abuso di ufficio:
“Il reato di abuso d’ufficio è previsto e punito dall’art.323 del codice penale, norma che ha subìto due modifiche negli ultimi dieci anni (v. prima l’art.13 della legge 26/04/1990 n. 86; poi l’art.1 della legge 16/07/1997 n. 234), il cui testo recita adesso: "Salvo che il fatto non costituisca un più grave reato, il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio che, nello svolgimento delle funzioni o del servizio, in violazione di norme di legge o di regolamento, ovvero omettendo di astenersi in presenza di un interesse proprio o di un prossimo congiunto o negli altri casi prescritti, intenzionalmente procura a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale ovvero arreca ad altri un danno ingiusto è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni.
La pena è aumentata nei casi in cui il vantaggio o il danno hanno carattere di rilevante gravità".
Catania 2 aprile 2010
Pierpaolo Montalto – segretario di Rifondazione Comunista della federazione di Catania
Valerio Marletta – Consigliere Provinciale
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