martedì 30 marzo 2010
Concorso esterno in associazione mafiosa: tra gli indagati il deputato regionale Fausto Fagone - "principe" di Palagonia
Chi come me vive a Palagonia ha imparato fin da piccolo a impersonificare la dinastia dei Fagone col potere inteso come forma di occupazione capillare dei posti di comando della cosa pubblica. Un controllo ottenuto, come emerge da numerose inchieste giudiziarie, grazie a pratiche clientelari tramandate da padre in figlio e che si spinge fino all'intrattenimento di rapporti di "scambio" o contiguità col potere mafioso locale. Non c'è bisogno di inchieste giudiziarie per far emergere dinamiche assai visibili nella comunità palagonese. Il nostro paese è il feudo dei Fagone. Nel piccolo rappresenta emblematicamente il sistema "Catania" che in questi giorni l'inchiesta Lombardo ha riportato all'attenzione dei media. Voglio di seguito riportare le inchieste(in corso) che vedono Fausto Fagone tra i maggiori imputati:
Gestione dei rifiuti a Palagonia.
Arresti avvenuti il 29/09/2009 al comune di Palagonia per la gestione dell'appalto di nettezza urbana negli anni 2004/2008; gli inquirenti hanno posto agli arresti due dipendenti dell'ufficio tecnico, l'Ing. Giuseppe Quattrocchi ed il geometra Vincenzo Furnò, e due imprenditori del ramo.
Decisione del GIP di Caltagirone nell'ambito dell'inchiesta sui rifiuti,
INDAGINE PER ABUSO D'UFFICIO E' FALSITA'.
Arriva il divieto di dimora per l'ex sindaco FAUSTO FAGONE.
Il GIP di Caltagirone ha disposto il divieto di dimora nel comune di Palagonia all'ex sindaco del paese etneo e attuale deputato dell'UDC, FAUSTO FAGONE, nell'ambito dell'inchiesta che ha portato martedi scorso all'arresto di due dipendenti comunali e di due imprenditori per presunte irregolarità nella concessione dell'appalto per la raccolta dei rifiuti solidi urbani.
FAGONE, in qualità di ex sindaco di Palagonia, è indagato per abuso di ufficio è falsità materiali in atti pubblici.
Secondo la Procura di Caltagirone avrebbe affidato e prorogato, in assenza di presupposti di urgenza e senza gara di appalto, il servizio per la raccolta di rifiuti a società che sarebbero state inoltre prive dei necessari requisiti di legge.
Le indagini dei carabinieri della compagnia di Palagonia hanno interessato il periodo compreso tra il 2004 e il 2008.
Voto di scambio con i clan mafiosi.
Fausto fagone è il figliol prodigo di Salvatore Fausto Maria Fagone, che fu indagato e arrestato per associazione mafiosa mentre era consigliere provinciale di Catania in quota Forza Italia. L'inchiesta si chiamava Dioniso ed era coordinata dalla Procura della Repubblica di Catania. Secondo l'accusa, Fagone senior, il padre del figlio, avrebbe avuto “rapporti organici con esponenti della criminalità organizzata di Catania e Caltagirone”. All’epoca dei fatti Fagone, il padre del figlio, era sindaco di Palagonia (ora la sua poltrona è passata per diritto di discendenza al figlio del padre, che contemporaneamente è parlamentare all'Ars). Secondo la Procura, Fagone padre si sarebbe recato dal capomafia di Caltagirone per chiederne il sostegno elettorale proprio in favore del figlio Fausto che si era candidato alle regionali del 2001, nelle quali, però, nonostante questi presunti appoggi non fu eletto; i mafiosi sono potenti, ma non possono fare i miracoli: se manca la materia prima, non c’è nulla da fare. Tutto questo emerge da un'intercettazione successiva tra Francesco Ferraro, Giuseppe Anzalone e Francesco La Rocca nella quale si deduce che Fagone padre, all'epoca sindaco di Palagonia, effettivamente si sarebbe recato dal capomafia di Caltagirone. Un altro incontro è stato accertato a Catania il 14/10/2002 tra il padre del figlio Fagone e un gruppo di persone in puzzo di mafia, come Francesco Ferraro, “Ciccio Vampa”, Sebastiano Rampulla, Pietro Iudicello ed un’altra persona non identificata, “all’esito del quale, per le modalità dello stesso (avvenuto fuori da Palagonia) e la “qualità” dei partecipanti, oltre che per la successiva “appendice” della “riunione” verificatasi immediatamente dopo a Librino tra i personaggi sopra indicati – scrivono gli inquirenti non può seriamente dubitarsi del coinvolgimento del Fagone Senior, nelle logiche della associazione mafiosa “cosa nostra”, diretta dal La Rocca (per la “famiglia” di Caltagirone) e da Alfio Mirabile (per la “famiglia” di Catania)”. Il nome di Fagone senior continua ad emergere sempre nei posti sbagliati. Durante un colloquio in carcere nel 2002, tra Giuseppe Mirabile e lo zio Pietro, il primo avrebbe fatto riferimento ai “soldi che a settembre il sindaco di Palagonia avrebbe dovuto portare”. Un’altra serie di intercettazioni tra i boss mafiosi del calatino confermerebbe ulteriormente quello che i magistrati hanno definito “pieno e stabile inserimento di Fagone nelle logiche dell'articolazione calatina di cosa nostra, alla quale egli, sfruttando i poteri connessi alle sue funzioni istituzionali, fornisce rilevanti utilità economiche”.
Come si dice.....u figghiu do lupo nasci che denti!
Tutto questo e molto altro, che non scrivo per non beccarmi una querela, abbiamo denunciato negli ultimi 15 anni della nostra attività politica. Non sarà una nuova inchiesta giudiziaria a cambiare le cose però da eterni ottimisti continuiamo la nostra lotta al malaffare e alla Mafia!
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