sabato 21 febbraio 2009

L'immunità del duce

Le dimissioni del segretario del Pd, Walter Veltroni, hanno distolto l'attenzione degli italiani da un evento ancora più importante. Un evento che dimostra ancora una volta la silenziosa nascita di una dittatura.
Proprio il giorno del collasso del Pd, il tribunale ha condannato l'avvocato Mills a 4 anni di carcere con l'accusa di essere stato corrotto da un noto signore durante un processo.
Che cosa ha fatto Mills?
Secondo il Tribunale questo noto signore ha ringraziato l'avvocato Mills, con un bel premio in euro, per non aver detto durante un processo certe cose "scomode" su di lui. Inoltre le prove sono schiaccianti: l'avvocato tramite una lettere ad un suo amico commercialista ha confessato tutto il reato (non si può parlare di "toghe rosse"). Il motivo della sua condanna viene posto in secondo piano se ci poniamo alcune delicate questioni.
Chi è il signore che ha corrotto Mills? Perchè Mills è stato condannato e questo signore no?
Semplice, il noto signore non è altro che il presidente Berlusconi ma poiché un duce non può essere condannato e neanche processato (vedi Lodo Alfano) la scampata.
In teoria potremo affermare che Berlusconi è colpevole, ma non lo è perchè non è stato giudicato da nessun tribunale. Ma, vi chiederete, il tribunale ha esplicitato "Berlusconi ha corrotto Mills" quindi Berlusconi è colpevole!
Sono i soliti dilemmi all’italiana, cose che non dovrebbero accadere in una democrazia normale.
Ma quella italiana non è una democrazia normale, è una democrazia malata. La tanto discussa costituzione sostiene che "Tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge". La legge dice "è vero, tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, tutti tranne quattro"
Abbiamo già parlato in precedenza dell’incostituzionalità del lodo Alfano, ma ciò che fa più scandalo (che in verità non ha fatto, perchè i media erano occupati del caso Pd e delle elezioni sarde) è la tranquillità del premier. Berlusconi non si è neanche preoccupato di spiegare ai suoi cittadini come sia andate le cose. In una democrazia normale, un presidente colpito da un simile scandalo avrebbe presentato immediatamente le sue dimissioni.
Ma l'Italia non è normale, quattro cittadini su sessanta milioni possono comportarsi come vogliono: uccidere, rubare, corrompere senza che la giustizia possa intervenire.
Siamo davvero in una democrazia???

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