È stata pubblicata la bozza del nuovo Statuto dell'Università di Catania, come previsto dalla Riforma Gelmini. Tale Statuto, frutto di un lavoro di elaborazione chiuso, antidemocratico e monopolizzato dalle volontà del Rettore e dei suoi fedelissimi, se approvato in via definitiva, cambierà in peggio il volto dell'Ateneo catanese.
Nella bozza di Statuto è previsto un aumento esponenziale dei poteri del Rettore, tramutato in vero sovrano indiscutibile dell'Università. Infatti egli potrà in solitudine nominare la quasi totalità dei membri del Consiglio d'Amministrazione, indirizzare e coordinare attività di ricerca e didattica, nominare il presidente del Collegio dei revisori dei conti.
Allo stesso tempo, come previsto dalla Riforma, verrà svuotato di potere il Senato Accademico e su modello aziendale e dirigistico tutto sarà gestito dal Consiglio d'Amministrazione, come detto nominato dal Rettore anche per ciò che riguarda i tre componenti provenienti da soggetti esterni all'Università.
Come se non bastasse la rappresentanza di studenti, ricercatori e personale tecnico amministrativo viene ridimensionata, impedendo a tali soggetti di esercitare un peso decisionale nelle scelte del Rettore e del suo CdA.
Anche nei dipartimenti, che andranno a sostituire le facoltà, non è prevista in maniera chiara una rappresentanza di studenti e personale nelle sedi decisionali.
Alla faccia degli slogan del Ministro Gelmini e dello stesso Rettore sullo smantellamento del baronato universitario, il nuovo Statuto premia docenti ordinari ed associati, delegando a loro la chiamata all'insegnamento e ponendoli in maggioranza in tutti gli organi elettivi. È immaginabile quanto, con questo sistema, saranno influenti fedeltà, clientele e parentele nella scelta dei nuovi docenti e nella gestione dell'Ateneo.
Rifondazione Comunista e i Giovani Comunisti, condannando con forza il processo antidemocratico con cui si è arrivati alla stesura dello Statuto ed esprimendo un giudizio fortemente negativo sullo stesso, si appellano alla comunità accademica e studentesca affinché si rigetti in ogni sede questa bozza. A partire dal Senato Accademico che sarà chiamato a esprimersi il 19 luglio.
Infine si chiede al Rettore, come già fatto negli scorsi giorni dal Coordinamento Unico d'Ateneo e dal Movimento Studentesco Catanese, di sospendere la votazione di questa bozza e di elaborare, come consente la Riforma Gelmini, nei prossimi tre mesi, uno Statuto davvero partecipato che sia frutto del confronto tra tutti i soggetti della comunità universitaria.
Matteo Iannitti – Responsabile Scuola e Università Rifondazione Comunista
Pierpaolo Montalto – Segretario Provinciale Rifondazione Comunista
Nella bozza di Statuto è previsto un aumento esponenziale dei poteri del Rettore, tramutato in vero sovrano indiscutibile dell'Università. Infatti egli potrà in solitudine nominare la quasi totalità dei membri del Consiglio d'Amministrazione, indirizzare e coordinare attività di ricerca e didattica, nominare il presidente del Collegio dei revisori dei conti.
Allo stesso tempo, come previsto dalla Riforma, verrà svuotato di potere il Senato Accademico e su modello aziendale e dirigistico tutto sarà gestito dal Consiglio d'Amministrazione, come detto nominato dal Rettore anche per ciò che riguarda i tre componenti provenienti da soggetti esterni all'Università.
Come se non bastasse la rappresentanza di studenti, ricercatori e personale tecnico amministrativo viene ridimensionata, impedendo a tali soggetti di esercitare un peso decisionale nelle scelte del Rettore e del suo CdA.
Anche nei dipartimenti, che andranno a sostituire le facoltà, non è prevista in maniera chiara una rappresentanza di studenti e personale nelle sedi decisionali.
Alla faccia degli slogan del Ministro Gelmini e dello stesso Rettore sullo smantellamento del baronato universitario, il nuovo Statuto premia docenti ordinari ed associati, delegando a loro la chiamata all'insegnamento e ponendoli in maggioranza in tutti gli organi elettivi. È immaginabile quanto, con questo sistema, saranno influenti fedeltà, clientele e parentele nella scelta dei nuovi docenti e nella gestione dell'Ateneo.
Rifondazione Comunista e i Giovani Comunisti, condannando con forza il processo antidemocratico con cui si è arrivati alla stesura dello Statuto ed esprimendo un giudizio fortemente negativo sullo stesso, si appellano alla comunità accademica e studentesca affinché si rigetti in ogni sede questa bozza. A partire dal Senato Accademico che sarà chiamato a esprimersi il 19 luglio.
Infine si chiede al Rettore, come già fatto negli scorsi giorni dal Coordinamento Unico d'Ateneo e dal Movimento Studentesco Catanese, di sospendere la votazione di questa bozza e di elaborare, come consente la Riforma Gelmini, nei prossimi tre mesi, uno Statuto davvero partecipato che sia frutto del confronto tra tutti i soggetti della comunità universitaria.
Matteo Iannitti – Responsabile Scuola e Università Rifondazione Comunista
Pierpaolo Montalto – Segretario Provinciale Rifondazione Comunista
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