venerdì 7 gennaio 2011

F. Bruno e S. Giangiuliani ex dirigenti della provincia di Catania condannati per abuso d'ufficio si riciclano

Provincia regionale di Catania

Gruppo consiliare "Misto- comunista"

Ex dirigenti della provincia di Catania condannati per abuso d'ufficio di riciclano.

Il 27 febbraio 2009 la III sezione penale del tribunale di Catania ha condannato ad un anno di reclusione l’ex ragioniere generale della Provincia dott. Francesco Bruno e la coordinatrice della IV area dello stesso Ente, dott.sa Silvana Giangiuliani per il reato di abuso di ufficio.

La Provincia di Catania, senza aste pubbliche, provvide ad affidamenti diretti per l'acquisto di licenze e servizi informatici per un importo di 700mila euro a tre società in raggruppamento temporaneo di imprese: Sap Italia spa, Sap Italia consulting e la Brain srl di Catania.Quest'ultima società aveva cominciato le sua attività dopo l'affidamento della fornitura e fra i soci, attraverso un'altra società, la Aretè che deteneva il 95% del capitale sociale, c'erano appunto, al 50% Bruno e Giangiuliani.

Il 18 maggio 2009 come guppo consiliare abbiamo chiesto all'amministrazione Castiglione di intraprendere "un'azione risarcitoria nei confronti del dott. Bruno e la dott.sa Giangiuliani visto che hanno causato un doppio danno alla Provincia di Catania: in primo luogo perché hanno affidato un appalto per la fornitura di servizi informatici per oltre € 700.000, senza ricorrere al pubblico incanto e quindi senza alcun ribasso d’asta rispetto all’offerta avanzata da parte dell’ente pubblico. Ed in secondo luogo perché i due alti funzionari avevano una consistente partecipazione azionaria in una delle due imprese, costituita evidentemente ad hoc, costituenti il raggruppamento temporaneo d’impresa cui è stato affidato l’appalto."

I gruppi consiliari di maggioranza e la stessa amministrazione negarono qualsiasi confronto sulla gravissima vicenda nascondendosi dietro un vacuo "garantismo", trattandosi ancora di una sentenza di primo grado.

La notizia della condanna non viene volutamente riportata dai grandi media nonostante interessi un personaggio come il Dott. Bruno più volte finito sotto i riflettori, come le inchieste di Condorelli di Report ci dimostrano. Peraltro Bruno si trovò per alcuni anni contemporaneamente ad essere ragioniere generale sia della provincia che del comune di Catania. A Catania si può!

Nel 2009 il potentissimo ragioniere Bruno va in pensione e lascia l'ente, e della dott.sa Giangiuliani si perdono le tracce.

A distanza di 2 anni dalla sentenza di condanna che fine hanno fatto Bruno e la Giangiuliani? Semplicemente continuano a lavorare per gli enti pubblici. Chi è stato condannato, seppur in primo grado, per reati connessi al ruolo svolto presso le pubbliche amministrazioni continua a ricevere fiducia dagli enti locali!

Infatti la Dott.ssa Silvana Giangiuliani ricopre la carica di assessore al bilancio del comune di L'Aquila.

Il Dott. Bruno continua ad essere un punto di riferimento per le pubbliche amministrazioni. Grazie alla provincia di Catania venne nominato presidente nazionale dell'Ardel -Associazione ragionieri dipendenti enti locali, evidentemente per i meriti acquisiti sul campo.Nel frattempo nel suo ruolo di "ragioniere dei ragionieri" svolge parecchie consulenze esterne per diversi comuni siciliani(Mascalucia/Palagonia ecc).

Non si tratta di mettere in dubbio il "garantismo giuridico", peraltro richiamato solo quando sotto processo ci sono i "potenti di turno", ma ci sembra logico che chi viene condannato per abuso d'ufficio non dovrebbe avere la fiducia delle pubbliche amministrazioni. La prima garanzia per i cittadini dovrebbe essere quella di affidare incarichi di prim'ordine solo a chi, oltre al possesso delle dovute competenze, dimostri rettitudine etica nella gestione della cosa pubblica. Al contrario si continuano ad affidare incarichi a chi, ripetiamo seppur in 1° grado, è stato condannato per aver abusato della propria condizione di dirigente di una pubblica amministrazione a discapito dei cittadini.Le responsabilità sono tutte politiche. Prevalgono gli interessi di bottega e delle segreterie di partito.

Purtroppo pare che tutto questo non faccia più notizia, in quanto sistemico è nella norma.

Catania 7 Gennaio 2011

I consiglieri provinciali

Valerio Marletta - Rifondazione Comunista

Antonio Tomarchio - Comunisti Italiani

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