lunedì 8 novembre 2010

Mafia e Politica a Palagonia: ecco le "carte" riguardanti le accuse a Fagone e Sangiorgi (prima parte)

Di seguito forniamo una parte dell'ordinanza di custodia cautelare emessa dalla procura.

Sono le schede riguardanti il filone politico dell'inchiesta "Iblis" che ha portato all'arresto del deputato regionale Fausto Fagone e del consigliere provinciale Antonino Sangiorgi.


Fagone Fausto Maria:

Premessa:

Fagone Fauso risponde nel presente procedimento del reato di concorso esterno nell'associazione mafiosa di cui al capo Al (cosi come contestatogli al capo 88 della rubrica). II quadro indiziario a carico del suddetto e costituito essenzialmente da una serie di intercettazioni, corroborate in taluni casi dall'acquisizione di documenti a riscontro, rivelatrici dei rapporti che il suddetto indagato ha intrattenuto negli anni sia quando era sindaco di Palagonia sia da onorevole all'assemblea siciliana con soggetti notoriamente appartenenti all'associazione Santapaola-Ercolano di sicuro, indiscusso prestigio criminale. Fausto Fagone, nella XIV legislatura, e stato eletto come accennato all' Assemblea Regionale Siciliana nella lista dell'UDC con 3769 voti di preferenza e, aIle elezioni del 13-14 Aprile 2008, riconfermato al Parlamento Regionale siciliano con 9034 voti. In data 25.06.2008 e stato nominato Presidente della V Commissione regionale che si occupa di "Cultura, Formazione e Lavoro" ed altresi componente della Commissione incaricata della "Esame delle attivita dell'Unione Europea". In precedenza, Fausto Fagone e stato, invece, sindaco del Comune di Palagonia dal 10.06.2003 fino al 15.06.2008 (474). Secondo l'assunto accusatorio, il Fagone ha negli anm strumentalizzato Ie cariche pubbliche anzidette (sindaco di Palagonia e deputato alIa Assemblea Regionale Siciliana), modulando I'attivita della pubblica amministrazione in funzione degli interessi dell'organizzazione nel settore delle attivita economico -imprenditoriale,474 Cfr, nota del ROS n. 152/136 -38-2006 prot. del 28.7.2010. 515concorrendo, cosi, pur senza esserne formalmente affiliato, all' associazione denominata cosa nostra di cui al capo AI).

Sostiene la Pubblica Accusa che l'azione illecita del Fagone si inquadra in un vero e proprio patto stipulato tra il predetto ed autorevoli esponenti dell' organizzazione mafiosa in oggetto (Di Dio, Costanzo Franco, Fiammetta Alfonso, Barbagallo Giovanni, Enzo Aiello ed altri), in forza del quale questi ultimi offrivano al primo I'incondizionato appoggio elettorale in cambio del costante impegno politico e amministrativo in lora favore da parte del Fagone medesimo.

I dati indiziari acquisiti a carico dell'indagato sono stati compendiati dal P.M. procedente nella cd. seconda richiesta cautelare in due distinti paragrafi: quello specifico relativo alIa figura del Fagone quale presunto concorrente esterno dell'associazione (paragrafo 11.8) e quello (cfr. paragrafo 8.3) ove e stata pili diffusamente ricostruita la storia politica del Fagone ed il rapporto tra 10 stesso e l'associazione mafiosa Santapaola. E' ormai noto, alIa luce del principio giurisprudenziale pili volte richiamato nella presente ordinanza, che assume la veste di concorrente "esterno " if soggetto che, non inserito stabilmente nella struttura organizzativa dell 'associazione mafiosa e privo dell' "affectio societatis" (che quindi non ne "fa parte "). jornisca, tuttavia, un concreto, specifico, consapevole e volontario contributo, sempre che questa abbia un 'efJettiva rifevanza causale ai fini della conservazione 0 del rafJorzamento delle capacita operative dell 'associazione (0, per quelle operanti su larga scala come "Cosa nostra", di un suo particolare settore e ramo di attivita 0 articolazione territoriale) e sia comunque diretto alia realizzazione, anche parziale, del programma criminoso della medesima (cosi, in particolare Casso SS.UU., 12.7.2005 n. 33748, Mannino, cit. e, gia prima, Casso SS. uu., 30.10.2002 n. 22327, Carnevale). Sotto altro profilo, si e poi da ultimo precisato che il relativo accertamento probatorio deve essere effettuato con giudizio ex post (non essendo sufficiente una prognosi di mera pericolosita ex ante), sicche i comportamenti del concorrente esterno in tanto assumono veste di apporto dall'esterno alIa conservazione 0 al rafforzamento dell'associazione mafiosa, rilevanti come concorso eventuale nel reato, in quanto, all'esito della verifica probatoria ex post della loro efficacia causale -e non gia mediante una mera valutazione prognostica di idoneita ex ante -si possa sostenere che, di per se, abbiano inciso immediatamente ed effettivamente sulle capacita operative dell' organizzazione criminale, essendone derivati concreti vantaggi 0 utilita per la stessa 0 per le sue516articolazioni settoriali coinvolte dall'apporto fornito (ibidem). SuI piano probatorio si rivela quindi necessaria la ricerca e l' acquisizione di concreti elementi di fatto, dai quali si possa desumere con logica a posteriori che il contributo ha prodotto risultati positivi, qualificabili in termini di reale rafforzamento 0 consolidamento dell'associazione mafiosa, sulla base di generalizzazioni del senso comune 0 di massime di esperienza dotate di empirica plausibilita, Relativamente al profilo soggettivo della fattispecie concorsuale, prescindendo dalla questione attinente all'inquadramento della stesso nella schema del dolo diretto 0 del dolo specifico, cia che comunque rileva eche "la particolare struttura della fattispecie concorsuale comporta ...quale essenziale requisito, che if dolo del concorrente esterno investa, nei momenti della rappresentazione e della volizione, sia tutti gli elementi essenziali della figura criminosa tipica sia if contributo causale recato dal proprio comportamento alla realizzazione del (atto concreto, con la consapevolezza e la volonta di interagire. sinergicamente. con Ie condotte altrui nella produzione dell 'evento lesivo del ;'medesimo reato (cfr. Casso SS. uu. 12.7.2005 n. 33748, Mannino).

Passando alIa figura del "personaggio politico-concorrente estemo", va osservato che questi, al pari di quanta visto trattando la figura dell'imprenditore cd. colluso, conclude con la cosca un accordo (patto di scambio politico -mafioso), in forza del quale, senza essere organicamente inserito come partecipe nel sodalizio criminoso, a fronte del richiesto appoggio dell'associazione mafiosa nelle competizioni elettorali ove e candidato, s'impegna a strumentalizzare i poteri e le funzioni collegati alia posizione pubblica conseguente all'esito positivo dell'elezione a vantaggio dello stesso sodalizio, assicurandone cosi dall'esterno l'accesso ai circuiti finanziari e al controllo delle risorse econorniche, ovvero rendendo una serie di favori quale corrispettivo del richiesto procacciamento di voti. Tale simbiosi caratterizza, secondo l'assunto accusatorio sopra gia accennato, il rapporto instauratosi tra il Fagone (prima quale sindaco di Palagonia, poi come componente dell' assemblea regionale) e l' associazione Cosa Nostra Etnea, nelle persone, tra le altre, di Aiello Vincenzo, Di Dio Rosario, Costanzo Franco, Fiammetta Alfonso, Barbagallo Giovanni. Ai fini della sussistenza della fattispecie contestata all' indagato ora in esame, occorre, dunque, verificare, sulla base dei dati indiziari sin qui acquisiti, se effettivamente tra le parti sia stato instaurato il rapporto del tipo ipotizzato dal P.M. e, soprattutto, se, tale rapporto abbia trovato una sua concretizzazione in prestazioni da parte del Fagone, tali da integrare quello specifico, consapevole e volontario contributo, eziologicamente diretto alla conservazione 0 al rafforzamento delle capacita operative dell 'associazione.Come gia esposto sopra, non sono invero sufficienti per poter ritenere integrata la fattispecie ascritta all'indagato il pactum sceleris tra questi e Cosa Nostra, l'eventuale contributo offerto da quest'ultima al primo e la piena, seria e concreta disponibilita dal medesimo offerta, in quanto, mutuando ancora una volta quanta testualmente affermato dalle Sezioni Unite nella citata sentenza del 2005, la promessa e l'impegno del politico, in tanto assumono veste di apporto dall'esterno alIa conservazione 0 al rafforzamento dell'associazione mafiosa, rilevanti come concorso eventuale nel reato, in quanto, all'esito della verifica probatoria ex post della loro efficacia causale, si possa sostenere che, di per se, abbiano inciso immediatamente ed effettivamente sulle capacita operative dell'organizzazione criminale, essendone derivati concreti vantaggi 0 utilita per la stessao per le sue articolazioni settoriali coinvolte dall'impegno assunto.

A) L'appoggio di Cosa Nostra Etnea al Fagone in occasione delle elezioni regionali del 13 e 14 aprile 2008:

Passando alla disamina dei singoli accadimenti accertati a canco del Fagone, va evidenziato che dai dati acquisiti emerge inconfutabilmente l'appoggio elettorale offertogli da esponenti del clan Santapaola in occasione delle elezioni regionali del 13 e 14 aprile 2008, ove l' indagato era candidato e delle successive elezioni del 15 e 16 Giugno 2008 per la nomina del Sindaco e del Consiglio comunale di Palagonia, elezioni alle quali il Fagone (sindaco uscente) evidentemente non partecipava, il che non gliimpediva di sostenere con forza la candidatura di uno dei concorrenti, Francesco Calanducci, che veniva poi eletto. La rilevanza del dato indiziario appena evidenziato, concernente il primo tassello di quel pactum sceleris che il Fagone avrebbe insaturato con Cosa Nostra, impone di riportare di seguito le numerose risultanze, rivelatrici del sostegno elettorale offerto all'odierno indagato, in occasione della sua elezione all'assemblea regionale, da vari esponenti di spicco della famiglia Santapaola ed in particolare da quel sottogruppo capeggiato dall'Aiello, del quale si e parlato in vari momenti della presente ordinanza sia nei paragrafi relativi ai singoli esponenti indiziati di essere appartenenti a Cosa Nostra sia nei capitoli di vari delitti fine.518Si rinvia invece al paragrafo 8.3.3 della "seconda richiesta cautelare" in atti per ladisamina di quegli elementi relativi all'appoggio del clan al Calanducci, Quale "uomo"del Fagone.Come si egia detto nella premessa introduttiva, Fausto Fagone -parlamentare regionaleuscente e al tempo stesso Sindaco di Palagonia -era candidato alle elezioni per ilrinnovo dell' Assemblea Regionale siciliana che si sarebbero tenute il 13-14 Aprile 2008,e, seguendo una prassi ormai largamente radicata nel nostro Paese, intendeva presentarsiai propri elettori esibendo un bilancio largamente positivo delle opera pubblicherealizzate nel Comune nel Quale aveva per anni rivestito la carica di Sindaco.Egli aveva dunque interesse ache talune opere pubbliche in fase di ultimazionevenissero completate prima della data delle elezioni, in modo da consentirgli di tagliareil nastro inaugurale rna, soprattutto, di dimostrare concretamente quantaI'Amministrazione comunale da lui guidata aveva fatto per migliorare le condizioni divita degli abitanti di quel centro.Tale necessita veniva prontamente recepita da Franco Costanzo, inteso "Pagnotta","uomo d' onore" e responsabile di "Cosa nostra'' a Palagonia, il cui spessore criminale estato ampiamente illustrato nel relativo capitolo avente ad oggetto il reato associativoascrittogli, nonche in quelli concernenti i numerosi delitti fine del sodalizio, oggetto,anch'essi, nel presente procedimento di contestazione all'indagato (capi AI-CI-DI-D2D4-D6-D7-D8-DII-D12-G5-G6-Hl).

Le intercettazioni in atti dimostrano con assoluta certezza che il Costanzo, impegnato nella realizzazione di un'opera pubblica in Palagonia, si adoperava affinche i lavori fossero ultimati con assoluta urgenza, in modo da consentire al Fagone di tagliare il nastro augurale qualche giorno prima delle votazioni. Ed invero, il 28.3.2008 il Costanzo, riceveva la telefonata di tale Ciaramella Raffaele evidentemente impegnato, per conto del Costanzo, nella realizzazione delle opere di urbanizzazione in contrada Altarello del Comune di Palagonia (475) -il Quale gli chiedeva se poteva dargli una non meglio precisata somma di denaro. 11 Costanzo rispondeva di non poter dar seguito a tale richiesta, in quanta si trovava fuori sede, e tuttavia coglieva I'occasione per invitare il Ciaramella a ultimare i lavori entro il 10 Aprile 2008 in quanta "if Sindaco deve inaugurare fa strada ", ricevendo475 Si trattava delle "opere di urbanizzazione primaria in aree limitrofe alia Zona PEEP delle strade asud di via Palermo-l " stralciofunzionale", appaltate all'A.T.1. formata dalla "GEO Appalti" SRL edalla C.E.M.A. COSTRUZIONI SRL per un importo pari ad euro 632.267,00.dall'interlocutore ampie rassicurazioni (cfr. into tel. n. 6589 del 28.03.2008 All. B. 26.32 ). Sempre il 28.3.2008 Franco Costanzo, ulteriormente ribadendo il suo proposito di permettere al Fagone di inaugurare quell'opera pubblica prima delle elezioni regionali, telefonava a Bruno Borghi, raccomandandogli di completare i lavori entro il dieci Aprile, in quanto Fagone (peraltro non espressamente nominato) intendeva inaugurare I'opera il giorno dieci Aprile, prima delle elezioni regionali (" Ci sono Ie elezioni giorno quindici...e giorno dieci vuole inaugurare Ie strade "; cfr. into tel. n. 6596 del 28.03.2008, All. B 26.34) . Nel corso dell'incontro con Salvatore Angelo "u cagnulazzu" -soggetto condannato per associazione di stampo mafioso e ritenuto organico alla "famiglia" mafiosa di Salemi -e con il di lui figlio, Andrea, avvenuto il 3.04.2008, veniva intercettata una conversazione all'interno della BMW X5 in uso al Costanzo, nel corso della quale l'uomo d'onore conduceva i suoi ospiti sui luoghi ove erano in corso i lavori di cui si e appena detto, come si desume agevolmente dal tenore della domanda che Salvatore Angelo rivolgeva al capomafia di Palagonia: "questo eiflavoro che tu stai facendo ?".Il Costanzo rispondeva affermativamente, spiegando di avere realizzato addirittura tutto il quartiere ( "Si! Qui tutto if quartiere ho fatto, marciapiedi, mattonelle, caditoie, if quartiere li sopra... " ), e aggiungendo che avrebbe dovuto completare l'ultima strada in tempo utile per consentire al Sindaco, ossia al Fagone, di inaugurare l'opera (" ...mi e rimasta I'ultima strada, qui giorno dieci gli debbo fare I'inaugurazione al Sindaco "). Gli sforzi del Costanzo portavano al risultato sperato, in quanta l'opera veniva effettivamente inaugurata dal Fagone il giorno 11 Aprile 2008, con un giorno di ritardo rispetto al calendario previsto (dal Costanzo e) dal Fagone medesimo, e appena due giorni prima delle elezioni politiche regionali e, a conferma, della stretto legame che univa i due personaggi la documentazione acquisita in atti attesta la partecipazione del Costanzo, ossia del capomafia dell' area di Palagonia, alla cerimonia inaugurale. 11 ROS dei CC. di Catania ha, infatti, estratto dal sito istituzionale del Comune di Palagonia la foto relativa alla inaugurazione dell'opera di cui si tratta, che raffigura Fagone nel momenta del taglio del nastro (cfr. CNR, vol. V, pag. 2814), e ritrae -alla estrema sinistra del Fagone -Franco "Pagnotta" , ossia Franco Costanzo, soggetto con occhiali da sole posizionato accanto alla donna con giubbotto di colore rosso.

L'impegno del Costanzo in favore del Fagone si spingeva, pero, anche oltre, essendo stato accertato che il primo aveva svolto campagna elettorale a sostegno della candidatura di Fausto Fagone. 11 10.03.2007, infatti, parlando al telefono con una donna, precisava che avrebbe votato Fagone; la donna rispondeva che anche lei avrebbe dato il voto a Fagone e chiedeva se era possibile conoscerlo di persona, rna il Costanzo si limitava a risponderle che avrebbero fatto "una festicciola, cosi....da mangiare", verosimilmente con la presenza del Fagone, senza aggiungere altro. 11 31.3.2008 Franco Costanzo, mentre era alla guida della propria autovettura BMW X5, parlava con un uomo (non identificato) che viaggiava in auto con lui e 10 invitava a non assumere impegni (" ...per i voti non t'impegnare ...ah!"); l'interlocutore, evidentemente ignaro, chiedeva al Costanzo informazioni sui nomi dei candidati ("chi eche c 'e ?") ed il capomafia di Palagonia ribatteva, con prontezza rna al tempo stesso con stupore, che c'era Fagone ("Fagone c'e l Come chi c'e ?"), anche se poi, nella foga del momenta, si confondeva e faceva credere al suo interlocutore che Fagone era candidato alla "provincia", (" a chi dovete dare if voto per la Provincia? "), mentre in realta era candidato alle regionali; il Costanzo, comunque, tagliava corto, dicendo al suo interlocutore che avrebbe dovuto votare la persona che gli sarebbe stata da lui indicata (" per niente...devi essere impegnato ...tu sei impegnato con me l"). E' appena il caso di aggiungere che all'ignoto interlocutore, il quale chiedeva anche notizie circa i possibili candidati alle elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale di Palagonia, il Costanzo rispondeva che sarebbero rimasti gli stessi attuali amministratori (" sempre questa qua c 'e amministrazione ") e aggiungeva, per essere ancora pili chiaro, che ci sarebbe stato "sempre Fagone ", intendendo cosi render chiaro che a guidare la vita amministrativa di questa Comune sarebbe stato pur sempre Fagone, sebbene egli non fosse neppure candidato a ricoprire la carica di consigliere comunale. (cfr. int. ambo su auto BMWX5 n. 1251 del 31.03.2008, All. A 6.6). 11 13.04.2008, giorno delle elezioni regionali, Alfonso Fiammetta -altro esponente di "Cosa nostra"-telefonava a Franco Costanzo, chiedendogli indicazioni su come votare; il Costanzo gli spiegava, tra l'altro, che doveva mettere "if nome nella scheda quella la ...if coso...Casini ...", riferendosi evidentemente al simbolo dell'UDC, partito politico nel quale era candidato Fausto Fagone (cfr. int. tel. n. 7256 del 13.04.2008, All. B 26.36).{' 52111 15.04.2008 venivano intercettate tre conversazioni telefoniche nel corso della quali il Costanzo commentava con Brancato Giuseppe e con tal "Maurizio", non meglio identificato, l'elezione del Fagone. In particolare, nella prima conversazione Brancato Giuseppe comunicava al Costanzo che Fausto Fagone -del quale, peraltro, non pronunciava espressamente il nome -era stato il primo degli eletti della sua lista ed il Costanzo si limitava a rispondergli di essere a conoscenza di questa dato (cfr. into tel. n. 7338 del 15.04.2008, All. B 2637).Nella seconda telefonata Franco Costanzo, dialogando con tale "Maurizio" -il quale chiedeva notizie di "Fausto"-, precisava che I'uomo politico era stato il primo degli eletti nella sua lista e che aveva ottenuto 9.500 voti di preferenza, dei quali 2.200 a Palagonia. n "Maurizio", a sua volta, informava Franco Costanzo che Fagone aveva ottenuto a Grammichele circa 200/250 voti (cfr. into tel. n. 7349 del 15.04.2008, All. B 26.38).Nella terza telefonata, "Maurizio" conversando ancora con Franco Costanzo, lasciava chiaramente intendere di essersi attivamente impegnato per favorire la elezione di Fausto Fagone e chiedeva ironicamente al proprio interlocutore se il riconfermato deputato regionale li avrebbe fatti lavorare ("..Ora che fa, possiamo lavorare, allora?") ed il Costanzo rispondeva: ., Certo! Ora tutti quanti if posto avremo...alla Forestale... ". Nella conversazione tra i due si intrometteva una donna -che evidentemente era in compagnia di "Maurizio" -la quale chiedeva al Costanzo se Fagone aveva intenzione di festeggiare l'avvenuta rielezione. Alla risposta affermativa del Costanzo la donna, facendo comprendere di aver partecipato ad un precedente incontro conviviale organizzato a chiusura della campagna elettorale del Fagone, chiedeva se questa volta a pagare sarebbe stato "lui" e il Costanzo rispondeva affermativamente. La telefonata si concludeva con una chiara rivendicazione -da parte della donna e di "Maurizio"-(del merito) dei voti che Fausto Fagone aveva ottenuto a Grammichele, in quanta facevano notare al Costanzo che nel Comune anzidetto il partito dell'UDC non esisteva e che Fagone doveva al piu presto venire a Grammichele per "aprire" una sezione del partito e dotarsi di uno stabile apparato organizzativo (t'vedi che aGrammichele UDC non esiste ...ora in settimana lui deve venire perche dobbiamo aprire/!; 522il partito e ci rnettiarno i tesserati e gli iscritti, ah!": cfr. into tel. n. 7350 del 15.04.2008, All. B 26.39).Va qui evidenziato che la riunione conviviale tenutasi a chiusura della campagna elettorale di Fausto Fagone, cui faceva riferimento la compagna di "Maurizio" nella telefonata n. 7350 del 15.04.2008, trovava ulteriore eco e conferma in altra intercettazione ambientale in contrada Margherito del 20.04.2008 n. 528, nel corso della quale veniva registrata una lunga conversazione tra Barbagallo Giovanni ed Enzo Aiello avente ad oggetto i rapporti tra l'organizzazione criminale in esame e Fausto Fagone, con il quale Barbagallo dichiarava di avere avviato un "buon rapporto" (" ...perche io sto coltivando il buon rapporto anche con Fausto...Fausto Fagone... e io con Fausto po trernrno fare un ulteriore ..."). Proprio nel corso della richiamata conversazione, infatti, si apprendeva, per bocca dell'Aiello, che Franco Costanzo aveva organizzato per Fausto Fagone una "mangiata", ossia una riunione conviviale, alIa quale aveva partecipato, tra gli altri, Salvatore Cuffaro, che a quel tempo era ancora -seppur per pochi giomi -Presidente della Regione siciliana (" ...coso...quello di Palermo, I'ex Presidente della Regione...a Cuffaro. Gli hanno organizzato la mangiata...tutte cose.."), Nel prosieguo della discussione con Aiello, Barbagallo ribadiva la necessita di far sapere a Fausto Fagone che la persona alla quale avrebbe potuto in futuro rivolgersi per discutere tutte le questioni di interesse dell'organizzazione criminale anzidetta era, appunto, Barbagallo medesimo. Cia che importa evidenziare in questa sede e che Barbagallo era evidentemente a conoscenza del rapporto privilegiato esistente tra Franco Costanzo e Fausto Fagone, cosi come ne era a conoscenza 10 stesso Aiello, il quale, rivolgendosi al Barbagallo, ad un tratto affermava:" Franco in qualsiasi mornento ti cifa parlare ... ". Proprio la conoscenza di tale rapporto privilegiato tra Costanzo ed il parlamentare induceva Barbagallo a proporre che Costanzo non si limitasse a fare da mero nuncius dell'incontro, come suggerito da Aiello, rna esponesse sinteticamente all'uomo politico Ie ragioni che rendevano opportuno l'incontro con il geologo, proprio in vista di future intese che Barbagallo si proponeva di raggiungere con il parlamentare.Franco Costanzo non era, peraltro, il solo "sponsor" della campagna elettorale di FaustoFagone. Anche Giovanni Barbagallo, infatti, si adoperava per portare voti all'uomo// 523politico di Palagonia, pur essendo impegnato a sostenere, in primo luogo, la candidatura di Angelo Lombardo. Ed invero, Barbagallo, al termine della conversazione intercettata il 13.04.2008 -giorno delle elezioni regionali -informava Finocchiaro Carmelo di avere cercato voti anche per Fagone in altri comuni diversi da Castel di Iudica ("10 qualche cosa per Fausto I'holatta altrove, in altri paesi, poi ti spiego tutto ...va bene? ,. cfr. into tel. n. 3040, All. B 20.19). Si e visto in precedenza come Barbagallo abbia prospettato ad Aiello lopportunita di entrare in pili stretti rapporti di "affari" con Fagone, sfruttando i particolari vincoli di amicizia esistenti tra I'uomo politico ed il capomafia di Palagonia, Franco Costanzo. Peraltro, sempre nel corso dell'intercettazione ambientale del 20.04.2008 n. 528, Barbagallo spiegava Ie ragioni "strategiche" che imponevano di mantenere buoni rapporti con Fausto Fagone, il quale alle elezioni del 13/14 Aprile 2008 era stato riconfermato parlamentare regionale con poco meno di 10 mila voti di preferenza. Sosteneva, infatti, Barbagallo che era interesse dell'organizzazione avere alIa Regione siciliana un parlamentare di riferimento (" ...perche se non abbiamo qualcuno di riferimento alia Regione ... "), e che tale interesse era divenuto di pressante attualita in quanta preannunciava ai suoi sodali che il neo-eletto Presidente della Regione, Raffaele Lombardo, avrebbe interrotto ogni possibile contatto (" ...perche adesso Raffaele lara circolo chiuso...ah!") con I'organizzazione criminale nella quale Barbagallo medesimo militava. Un politico che sostituisse Raffaele Lombardo nelle vicende palermitane di interesse dell' organizzazione era dunque necessario. Ma era importante -secondo Barbagallo -avere al tempo stesso un parlamentare nazionale, come Lombardo Angelo, in grado di seguire a Roma gli "affari" dell'organizzazione, in relazione agli appalti direttamente deliberati nei ministeri della capitale. E nell'ambito di un serrato confronto sviluppatosi tra Barbagallo e Aiello, in ordine alIa individuazione del soggetto -Raffaele Lombardo 0, invece, il fratello Angelo -che alle elezioni politiche regionali aveva beneficiato del sostegno dell' organizzazione criminale di cui si tratta e sulla opportunita, da Barbagallo delineata con grande lucidita, di avere anche a Roma un parlamentare, Angelo Lombardo, che fungesse da referente della loro organizzazione criminale i due interlocutori indicavano i referenti politici sui quali; /I 524()(,- - - -- ------l'organizzazione criminale, in atto, poteva contare "qua", ossia a Palermo, in Cuffaro, Fausto Fagone e Pippo Gianni. (476)

Anche Pasquale Oliva, altro soggetto affiliato all'organizzazione criminale capeggiatadall'Aiello, si era attivamente impegnato per sostenere Fausto Fagone ed assicurargli undiscreto pacchetto di voti.II dato si trae essenzialmente dall'intercettazione ambientale n. 503 del 16.04.2008 (cfr.All. A 1.47) nel corso della quale si delineavano i contenuti di un "summit" mafiosotenutosi quello stesso giorno nella proprieta rurale di contrada Margherito e al qualeprendevano parte Enzo Aiello, Nino Bergamo, Carmelo Finocchiaro, Pasquale Oliva,Bernardo Cammarata e, naturalmente, Barbagallo medesimo.In tale occasione Aiello rimproverava duramente Finocchiaro Carmelo, per averecomunicato a Tommaso Somma -senza la preventiva, necessaria autorizzazione diAiello medesimo 0, eventualmente, di Pasquale Oliva -talune informazioni su vicende476 Cfr conversazione n. 528 del 20.04.2008 intercettata nella proprieta di BARBAGALLO Giovanni, incontrada Margherito, all. A. 1.53 alia C.N.R. del 22.10.2009.AV -AIELLO VincenzoBG -BARBAGALLO Giovanni

BG: ...ANGELO ORA SE NE ANDRA AROMA E CI INTERESSA ANCHE... ENZO... LOHAl CAPITO? ANGELO SE NE VA AROMA .AV: MA A NO IALTRI Li ALLA REGIONE CI INTERESSA!

BG: MA PERCHE I SOLD! DA DOVE ARRIVANO? NON ARRIVANO DAI VARIMINISTERI? ...ENZO! UNO DEVE AVERE SIA QUA CHE LA...AV: qua .

BG: qua c'e...AV: CUFFARO!

BG: C'E FAUSTO!AV: C'E CUFFARO CHE ...

BG: e Pippo Gianni .

AV: Pippo Gianni e un cornutol E' un pezzo di merda! Anzi mi ci devo vedere in modo dadirgliene quattro..

.BG: allora vedi che questo... gli devi dire: "vedi... Giovanni ti viene a trovare, quello cheabbiamo di bisogno..." ...perche io... Enzo... per quello che ho potuto fare ventiduemilioni di euro (22.000.000.00 €, ndr) Ii ho fatti arrivare... ora ho avuto uno spiraglio...vedi... c'erano dei residui alia Regione siccome sono amico con it capo di gabinetto alterritorio... mi ha chiamato... dice: " ho qualche cosa..." -"... eh... dammi ...paroleincomprensibili... a Raddusa cinquecentomila euro (500.000.00 €, ndr)..." e me Ii hadati...

BA: quelli del cinema?

AV: no! II cinema e un milione e due (1.200.000.00 E, ndr) non e cinquecentomila...

BG: '" questo non e '"

BA: prima era settecento...

AV: un milione e due ...

BG: LI HO FATTI ARRIVARE 10... ORA NE HANNO APPALTATO UN ALTRO...525imprenditoriali di interesse dell' organizzazione mafiosa;

Aiello ribadiva in tale occasione che la preventiva autorizzazione del "capo" era sempre e comunque necessaria, indipendentemente dal fatto che il soggetto che aveva chiesto Ie informazioni fosse -come nel caso di specie Somma Tommaso -la sua stessa persona. Era in discussione, infatti, la plena osservanza di una regola essenziale per il corretto funzionamento di una organizzazione (criminale) strutturata in senso piramidale e gerarchico. Finocchiaro era dunque energicarnente invitato a rispettare le gerarchie interne e, se in futuro avesse avuto qualche dubbio 0 incontrato qualche difficolta, avrebbe dovuto parlarne con il "capo", oppure con la persona dal capo designata a sostituirlo, ossia con Pasquale Oliva. Spiegava infatti I'Aiello al giovane affiliato: "Quando c 'e qualcosa, 0 vieni da me 0 vai da lui! <10> H.E poiche si trattava, al tempo stesso, di tutelare anche la segretezza dell' agire mafioso dell'organizzazione, I'Aiello concludeva il suo lungo rimprovero intimando al Finocchiaro di "non parlare con nessuno! Ie cose nostre sono nostre!''. Questo era il verba del capo di "Cosa nostra" etnea, e al Finocchiaro non restava altro che obbedire. Per ribadire la fondatezza delle argomentazioni esposte dall' Aiello e sottolineare, al contempo la necessita di rispettare quel " principio gerarchico" che ne costituiva il fondamento, interveniva nella discussione Pasquale Oliva, il quale raccontava che, sebbene si fosse attivato a favore di "Fausto" (Fagone) facendogli ottenere a Ramacca "duecento e tanti voti", non aveva mai fatto trapelare all'esterno questa suo interessamento ed anzi aveva negato decisarnente di essere intervenuto a favore di Fagone quando qualcuno glielo aveva domandato (" ...quando qualcuno veniva: <>

G:Giuseppe.

G:come è andata allora con quello ?. I'abbiamo [ana un poco di buona figura 0 niente!?

DR: ... no... esalito lui a razzo!

G:so qualche centoventi voti, come ci siamo comportati?

Va innanzitutto detto che il tenore cornplessivo della predetta intercettazione consente di assegnare al Di Dio il ruolo di sponsor politico-elettorale del Fagone ed altresi quello di consigliere tra i piu partecipi ed informati del predetto parlarnentare. II Di Dio, infatti, rispondendo a "Giuseppe" -il quale chiedeva di sapere corn'erano andate le elezioni e se I' organizzazione crirninale che aveva sostenuto Fagone a Castel di Iudica avesse fatto bella figura -affermava cornpiaciuto: "no...è salito lui a razzo!". "Giuseppe" chiedeva, altresi, al Di Oio un giudizio sull'entita dell'apporto di voti dato dall'organizzazione crirninale nella quale, verosirnilrnente, anche lui rnilitava (" ...so qualche centoventi voti, come ci siamo comportati? "). Rosario Di Oio confermava, da un lato, il nurnero dei voti riportati dal Fagone a Castel di Iudica, rna precisava,

DR:centoventi voti non e che ce li abbiamo portati noialtri tutti quanti. .. c'e un consigliere comunale che ci porta i voti... Pel (parole incomprensibili a causa di un rumore difondo provocato da una ventola, ndr) ... la volta scorsa Fausto a Cas capo della "famiglia" di Ramacca tel di ludica ha preso... (parole incomprensibili a causa di un rumore difondo provocato da una ventola, ndr)-,-,-,compresi i voti della nostra famiglia che non sono... questo e un consigliere comunale... hai capito

G: di consigliere comunale ora chi c'e?

DR: Saro RAGUSA, quello e il cognato di ...parola incomprensibile ... quello che e nel sindacato della CISL ...parole incomprensibili...

G:ah, con Pippo I'elettricista?

DR: Pippo si chiama quello che lavora

alia vigilanza...

G:si, si, lui e!

DR: questa ragazzo e consigliere comunale... non lui... coso... come si chiama quello del Carrubbo? SINNA!G: si!

DR: questi sono tutti una cosa, hai capito? Percio... i cristiani hanno cercato i voti anche a lui... rna io 10 sapevo, no!?

G:io 10 sapevo anche!

DR:~ro io so quanti ne potevano portare e quanti... noialtri sappiamo i nostri numeri, no!?

G:minchia, io gliene ho portati...

DR:forse non ci siamo capiti Peppe, lui 10 sa, noialtri la volta scorsa...

G:rna dico, abbiamo fatto una buona figura... non abbiamo fatto una buona figura...

DR: si, pero Giuseppe, se noialtri... tu 10 sai che significa che lui ha preso novemilaottocento voti (9.800, ndr) e millecinque (1.500, ndr) voti ha contestati... millecinquecento voti.

G: ll in paese... mi sembra che mi ha detto... Pippo... Pippo... quello che abita vicino da voialtri... come si chiama? Pippo . DR:parola incomprensibile .

G: parole incomprensibili lui mi ha detto che ne hanno contestati qualche quindici... sedici... una quindicina... venti... dice... altrimenti...

DR:in tutta la circoscrizione ha millecinquecento voti contestati lui... millecinquecento... perche gli hanno scritto FAGONE dove c'era scritto BERLUSCONI...

G:rna sempre e salito 10 stesso?

DR: si! ...parole incomprensibili... si deve andare a fare \'Assessore!

G:dice che... come Palagonia ne ha presi pochi!

DR: ne ha presi duemilatrecentottanta (2380, ndr)...

G: sono pochi o molti?

DR: rispetto al paese sono pochi. Lui mi diceva... Pippo mi diceva... dice: "minchia, e incazzato troppo!" Certo, e incazzato perche dopo che ha speso centomilioni di euro nel suo paese... gli ultimi due anni a Palagonia lui ha speso solo di opere pubbliche, centomilioni di euro...(omissis)532---- ---------------

dall'altro, che i voti non provenivano tutti dalla loro organizzazione, in quanta c'era stato anche l'apporto di un consigliere comunale di Castel di Iudica (" centoventi voti non eche ce li abbiamo portati noialtri tutti quanti, '" c 'e un consigliere comunale che ci.. P"")porta 1 voti.: e. .Al di la della questione concernente la quantificazione dell'apporto al Fagone fomito dal gruppo criminale e dal consigliere comunale di Castel di Iudica, va, comunque, evidenziato come il Di Dio faccia espresso ed inequivoco riferimento all' apporto di voti della "famiglia"mafiosa nella Quale militava ("!« volta scorsa Fausto a Castel di Iudica ha preso ...parole incomprensibili ...compresi i voti della nostra famiglia che non sono....questo eunconsigliere comunale...haicapito?). E' certo che l'espressione "nostra famiglia" vada intesa nella sua accezione criminologica, posta che le intercettazioni telefoniche ed ambientali in atti attestano che il Di Dio eautorevole componente della "famiglia" mafiosa di Castel di Iudica facente capo a "Cosa nostra" etnea. Va osservato, d'altra parte, che se il Di Dio avesse voluto riferirsi alla famiglia di sangue, avrebbe adoperato il pronome possessivo singolare "la mia famiglia" e non quello plurale "la nostra famiglia", Va infine aggiunto, a conferma dell'esattezza dell'interpretazione teste esposta, che nel prosieguo della conversazione il Di Dio dichiarava di sapere qual'era I'apporto e ettorale di altri personaggi e Quale I'apporto della loro organizzazione criminale (" ...pero io so quanti ne potevano portare e quanti ...noialtri sappiamo i nostri numeri, no? "); l'uso del plura1e ("..noialtri sappiamo i nostri numeri..."), conferma, infatti, che il Di Dio faceva riferimento ai "numeri" non della sua famiglia di sangue, bensi della "famiglia" mafiosa di Ramacca, nella Quale anche il "Giuseppe", verosimilmente militava. II Di Dio, poi, rispondendo ad altra domanda del suo interlocutore, volta a verificare se era vero che Fagone aveva preso pochi voti a Palagonia -nel Comune, cioe, ove risiedeva e che aveva a lungo guidato in qualita di Sindaco -affermava che i voti ottenuti, se posti in relazione al numero degli aventi diritto al voto, erano effettivamente pochi (" ..,rispetto al paese sono pochi.. " ), e che tale risultato aveva fatto giustamente arrabbiare l'uomo politico, il Quale -secondo il Di Dio -dopo avere convogliato a Palagonia, negli ultimi due anni, centomilioni di euro di finanziamenti per la realizzazione di opere pubbliche, si attendeva ben altro risultato elettorale ("Certo, e incazzato perche dopo che ha speso centomilioni di euro nel suo paese gli ultimi due anni a Palagonia lui ha speso solo di opere pubbliche centomilioni di euro ").

Di Dio, proseguendo nella analisi del risultato elettorale di Palagonia -espressione, a suo avviso, della "ingratitudine" che gli elettori di questa centro avevano manifestato verso Fagone -esaltava la intelligenza dimostrata dall'uomo politico nell'affrontare e risolvere it problema della valorizzazione delle Grotte di S. Febronia, un sito monumentale (secondo il Di Dio di proprieta) del Comune che era stato affidato da Fausto Fagone in gestione gratuita (" ...glielo ha dato senza soldi ... ") ai suoceri di Alfonso Fiammetta -altro esponente di spicco dell'organizzazione criminale in esame con l'impegno di "salvaguardare if bene del paese" : "... quelio glifa la guardiania, quelio lavora e guadagna soldi, no ?!". In effetti, Ie prime verifiche effettuate dal ROS dei Carabinieri di Catania hanno permesso di accertare che Brancato Gaetano e Pravata Margherita, suoceri di Alfonso Fiammetta, avevano ottenuto in gestione gratuita lo sfruttamento del suindicato monumento, cui era annesso un locale di ritrovo. Si tratta proprio dello stesso ritrovo dove Aiello Vincenzo -secondo quanta riferito dal ROS nella C.N.R. in atti (cfr. vol. V, pag. 831) -si è recato più volte, in compagnia di altri affiliati, per incontri riservati; quello stesso locale ove Fausto Fagone ha organizzato la riunione conviviale di natura elettorale alla quale Pasquale Oliva aveva ritenuto opportuno non partecipare (cfr. retro) , e alla quale, invece, aveva preso parte il Di Dio Rosario, come lo stesso uomo d'onore affermava nel corso della intercettazione in commento ("...tutte legrotte di Santa Febronia...ah...di chi è?...dove siamo andati la sera .... ... e'del Comune. ... /.mangzare que ? e "i II Di Dio spiegava a "Giuseppe" che, nel complesso, Fausto Fagone era rimasto molto contento dei voti ricevuti nei paesi (" comunque lui è contentissimo, Fausto, dei paesi, come 10 abbiamo ...come 10 abbiamo ") ed aggiungeva che l'uomo politico si era recato, qualche giorno prima, a Paterno, un Comune importante dove -a dire del Di Dio -aveva ottenuto ben settecentonovanta voti validi di preferenza, oltre a duecentotrenta voti contestati, dunque un Comune al quale avrebbe dovuto in futuro prestare ogm attenzione (" ...certo, la lui ora ci deve dare la copia del culo, a Paterno ... "). II Di Dio, a dimostrazione del forte rapporto di amicizia esistente con Fagone, spiegava a "Giuseppe" che il predetto uomo politico avrebbe svolto a Paterno un ruolo ancora pili forte ed incisivo che in passato, in quanta quattro consiglieri comunali ( tra i quali tale "Ciccio Palummu") -tutti eletti, a suo tempo, in una lista civica -erano passati con Fausto Fagone, del quale, peraltro, erano amici da tempo.Il Di Dio aggiungeva che era stato lui stesso a promuovere tale I'operazione (..... io glie li ho portati...ma erano amici suoi.. ") e che l'accordo era stato raggiunto ancor prima delle elezioni (" ...ma questa prima delle elezioni, non e che I 'operazione l'abbiamo fatta adesso ... "); infine preannunciava che avrebbe analizzato, unitamente a Nino Sangiorgi, anche i voti ottenuti a Catania da Fausto Fagone per verificare se e in quale misura Ie promesse di sostegno elettorale erano state mantenute (" ...con Nino Sangiorgi...anche Ie cose di Catania, per vedere certe cose come sana andate in certe sezioni.... "). Nel corso della predetta conversazione il Di Dio ribadiva comunque la necessita di avere un quadro esatto dei soggetti che avevano effettivamente sostenuto la candidatura di Fausto Fagone ( .....chi sono stati i veri amici") e di colora i quali, invece, lo avevano tradito. Ed e particolarmente interessante osservare come Ie considerazioni del Di Dio appaiano ancora una volta straordinariamente precise e riscontrabili e rivelino, al tempo stesso, una concezione non necessariamente mafiosa dei rapporti interpersonali, incentrata nel dovere di rispettare sempre e comunque chi soccorre taluno in difficolta e nel sanzionare la violazione di tale dovere. Il Di Dio, infatti, raccontava la vicenda della quale si era reso protagonista tale Barchitta Francesco, il quale dopo essere stato chiamato, grazie all'appoggio di Fausto Fagone, a dirigere I'Ufficio di Collocamento di Scordia, si era "andato a vendere" il pacchetto di voti di cui disponeva a tale Le Mura Nicola, anch'egli candidato, al pari del Fagone, alle elezioni regionali nelle fila dell 'UDC. II Di Dio tornava, comunque, a ribadire di essere molto soddisfatto dei voti che Fausto Fagone aveva ottenuto nei paesi grazie all'appoggio ricevuto dall'organizzazione criminale nella quale egli stesso militava e, a mo d' esempio, citava il risultato elettorale di Ramacca, che Fagone non avrebbe mai potuto ottenere senza l'apporto dell'organizzazione criminale anzidetta ( .. Fili, piu contenti dei...dei nostri paesi..a Ramacca, per esempio, duecento ...ventisei voti lui dove li doveva prendere mai ? "). L' elencazione dei soggetti -tutti appartenenti alla criminalita mafiosa dell'interland catanese e tutti legati a "Cosa nostra" etnea -che in modo precipuo si erano adoperati per favorire la rielezione di Fausto Fagone comprende anche Carmelo Finocchiaro, soggetto affiliato all'organizzazione criminale guidata dall'Aiello ed in rapporti di assidua frequentazione con Tomasello Giuseppe, a sua vota referente politico di Fausto Fagone a Ramacca.r 535II Finocchiaro, infatti, durante lo svolgimento della campagna elettorale del Fagone, il 30.03.2008 telefonava a Tomasello Giuseppe chiedendogli informazioni circa un evento politico organizzato a Castel di Iudica cui doveva presenziare Fausto Fagone (efr. into tel. n. 3762 del 30.03.2008, AIl. B 20.15). Il 10 Aprile 2008 Finocchiaro Carmelo veniva contattato telefonicamente da Giovanni BarbagaIlo, il quale gli ricordava l'impegno assunto in precedenza di partecipare all'incontro di natura politica organizzato per quella stessa sera; il Finocchiaro chiedeva se poteva portare qualche amico, ed BarbagaIlo acconsentiva, invitando altresi il Finocchiaro a coinvolgere anche "Giuseppe" TomaseIlo (efr. int. tel. n. 3782 del di 1.04.2008, All. B 20.16) . Qualche ora dopo, il Finocchiaro adempiendo alla promessa fatta al Barbagallo, telefonava al Tomasello invitandolo a partecipare alla riunione, rna quest'ultimo rispondeva che non poteva uscire di casa in conseguenza di un malanno che 10 aveva debilitato (efr. int. tel. n. 3789 del di 1.04.2008, All. B 20.17). Il successivo 10.04.2008, a conferma dell'impegno profuso nella campagna elettorale in favore di Fausto Fagone, Carmelo Finocchiaro telefonava a Giuseppe Tomasello, e dopo avergli chiesto se la campagna elettorale a favore del Fagone stava andando bene, visto che l' inizio delle votazioni era ormai alle porte (" ...stai raccogliendo bene in questo periodo, visto che dopodomani siamo arrivati.. "), chiedeva di sapere a che ora si sarebbero dovuti incontrare per andare a domandare il voto ad una persona con la quale non erano finora riusciti a parlare, se non per telefono. Jl Tomasello rispondeva di avere gia contattato tale persona e di avere appreso che si trovava "fuori", Il Finocchiaro proponeva all'amico di attendere sotto casa il rientro di tale persona "pure che e mezzanotte ", mentre il Tomasello replicava di avere gia minacciato al telefono questa persona (" ...eh, ma io glielo detto per telefono, sono stato anche un poco pesante poco fa !") , la quale aveva, peraltro, assicurato che avrebbe mantenuto la promessa di votare la persona indicatagli dal Tomasello. Il Finocchiaro continuava ad evidenziare che si era ormai prossimi all'inizio delle votazioni e che non bastavano piu le promesse: erano necessari fatti concreti . Infine per rendere esplicito il proprio pensiero, affermava conclusivamente : "Se il voto lo deve dare, lo da, se no, niente !" (efr. int. tel. n. 3789 del I0.04.2008, All. B 20.18). Il 14.04.2008, dopo l'inizio delle operazioni di spoglio, Carmelo Finocchiaro telefonava a Giuseppe Tomasello, chiedendogli notizie circa il numero dei voti ottenuti dal Fagone a Ramacca, rna il Tomasello rispondeva che 10 scrutinio era stato completato soltanto inquattro delle sezioni elettorali (" ...solo quattro sezioni hanno fatto ... "); a sua volta, ilTomasello chiedeva notizie sulle operazioni di spoglio a Castel di Iudica, sempre conriferimento a Fausto Fagone, rna il Finocchiaro rispondeva laconicamente: "Non saprei cosa dirti" (cfr. into tel. n. 4071 del 14.04.2008, All. B 20.20). II 15.04.2008 Carmelo Finocchiaro telefonava nuovamente a Tomasello Giuseppe, ilQuale faceva presente di essersi recato a Catania presso la segreteria di Fausto Fagoneper avere informazioni circa l'andamento complessivo dei risultati elettorali, e di averequindi fatto ritorno a Ramacca.Avuta conferma dell'avvenuta rielezione di Fagone, Finocchiaro chiedeva se essi avevano fatto "bella jigura 0 bruttafigura", e Tomasello rispondeva che era andata bene(" Vabene...no...va bene...") (cfr. int. tel. n. 4072 del 15.04.2008, All. B 20.21).B) L'affidamento da parte del gruppo dell'Aiello sull'apporto istituzionale che il Fagone era in grado di offrire per I'aggiudicazione di singoli affari:Strettamente connesso al profilo appena evidenziato eil pieno affidamento che i variesponenti di Cosa Nostra Etnea sopra indicati (tra i quali Costanzo Franco, FiammettaAlfonso, Barbagallo Giovanni ed Enzo Aiello) nel costante impegno politico eamministrativo del Fagone in lora favore.Al riguardo, il 6.05.2007 veniva monitorato dal ROS il primo "summit" tenutosi nellaproprieta rurale di Barbagallo Giovanni, al Quale prendevano parte, oltre allo stessoBarbagallo, Franco Costanzo, Alfonso Fiammetta e Pasquale Oliva, nonche AielloVincenzo, unitosi successivamente al gruppo (cfr. int. ambo n. 313 del 6.5.2007, All. A1.3 alla C.N.R.) (480).480 Cfr conversazione n. 313 del 6 maggio 2007 intercettata nella proprieta di BARBAGALLO Giovanni, in contrada Margherito, all. A. 1.3 alia e.N.R. Sono presenti Giovanni BARBAGALLO, Pasquale OLlVA, Franco COSTANZO e FIAMMETTA Alfonso (giunto con COSTANZO aile ore 17.39. In tal senso vedasi conversazionen. 312, ndr). I soggetti continuano a pariare del trattamento da fare ad ogni tipo di piantagione presente nella campagna di BARBAGALLO e alcuni di loro assaggiano della frutta. Giovanni BARBAGALLO continua a pariare dei lavori che ha fatto e che sta facendo in campagna e poi offre il caffe ai presenti. Aile ore 17.58'45", Pasquale OLlVA e Franco COSTANZO fanno riferimento aIle prossime elezioni dicendo che a Ramacca non si votera per il Sindaco e neanche a Palagonia. Aile ore 18.01'19", interviene Giovanni BARBAGALLO che si rivolge a Franco COSTANZO chiedendogli: "bonu si sta comportando Fausto, vero?" che, considerato I'argomento trattato, altri non puo essere se non Fausto FAGONE. sindaco di Palagonia. COSTANZO asserisce che il sindaco, a Palagonia, non si vede e riceve soltanto per appuntamento il lunedi ed il venerdi. 11 tratto in questione viene trascritto in forma integrale: BG: BARBAGALLO Giovanni:

In tale occasione Barbagallo interrogava (peraltro in forma retorica) Franco Costanzo per sapere se Fausto Fagone, si stava comportando bene ("bonu si sta comportando Fausto, vero? "), ed il Costanzo rispondeva che Fausto Fagone riceveva soltanto previo appuntamento il lunedi ed il venerdi. Barbagallo, quindi, informava i suoi sodali che entro l'anno avrebbe fatto giungere a Palagonia finanziamenti per un paio di milioni di euro e che aveva gia parlato di cio con Fagone. In realta Barbagallo non nominava espressamente Fagone, in quanta affermava semplicemente di avere gia parlato "con lui", rna il riferimento al Fagone e ricavabile dal tenore complessivo della conversazione intercettata, ove si consideri che la discussione aveva avuto inizio con la dornanda che Barbagallo aveva rivolto al Costanzo per avere conferma che Fagone si stava comportando bene con loro; proseguiva con I'informazione del Barbagallo relativa ai finanziamenti regionali che sarebbero arrivati entro l'anno a Palagonia e veniva completata dalla domanda del Costanzo, il quale chiedeva al Barbagallo se i finanziamenti di cui parlava erano destinati a Fagone (" ci debbono arrivare a Fausto? ") . Barbagallo rispondeva che i finanziamenti sarebbero arrivati al Comune e sarebbero serviti per "fare lavori" secondo Ie indicazioni che Fagone medesimo avrebbe fomito, provocando una battuta paradossale di Pasquale Oliva ( "allora tanto vale cite li fa arrivare a noialtri") che rivela l'assoluta certezza dei protagonisti dell'intercettazione di poter mettere le mani su questi finanziamenti, quasi fossero stati ad essi direttamente e personalmente assegnati.C) I contributi offerti da Fausto Fagone all'associazione SantapaolaErcolano:CF: COSTANZO Franco;OP: OLIV A Pasquale;FA: FIAMMETTA Alfonso;

BG: ...entro quest'anno faccio arrivare 'mpugnu... na para di milioni di Euro. Gia ci ho parlato con lui (riferito a Fausto FAGONE, ndr);

CF: ci debbono arrivare a Fausto?

BG: al Comune!

CF: se glieli fai arrivare a Fausto, quello glieli porta la, al College ...

BG: Nooo... Ii dobbiamo fare spendere al Comune, si debbono fare lavori, Ii spende dove lui...

OP: ALLORA ... TANTO VALE CHE LI FAI ARRIVARE A NOIALTRI (i soggetti ridono, ndr) ...

CF: la piscina I'hanno abolita...

BG: Ah?CF: [a piscina la, la ditta che la doveva fare, la doveva fare con it vecchio prezziario ...

I dati indiziari acquisiti e sin qui esaminati hanno, dunque, rivelato il sostegno elettorale fomito al Fagone dall'associazione Santapaola-Ercolano e il consequenziale pieno affidamento da parte del sodalizio nel contributo che avrebbe potuto ricevere dal neo eletto onorevole regionale (gia sindaco di Palagonia). Occorre adesso verificare se e in che termini il Fagone abbia concretamente tenuto fede all'impegno assunto nei confronti dell'associazione. La Pubblica Accusa ha individuato ben sette distinte vicende, nelle quali sarebbe tangibile il contributo offerto dal Fagone alla consorteria, per il tramite, sovente, di Sangiorgi Antonino (anch'egli uomo politico e da considerarsi "braccio destro" del Fagone), ritenuto da questa decidente, come si vedra nel relativo capitolo, pienamente organico alla consorteria mafiosa in oggetto, nel cui ambito, peraltro, risulta dalla presente indagini essere gravemente indiziato per un' estorsione (efr. capitolo relativo all'estorsione "imprese Giano Ambiente s.r.l. e Demeter"):



......Continua

Nessun commento: