Stamani abbiamo tenuto un conferenza stampa per denunciare lo scandalo della SIE(servizi idrici etnei), società a capitale misto(pubblico/privato), che dovrebbe gestire il servizio idrico nella provincia di Catania.
Una società creata nel 2004(delibera 37 consiglio provinciale), che il Tar di Catania e il Cga hanno dichiarato illeggittima!
Nonostante i pronunciamenti dei tribunali, la Sie continua a restare in vita e da operare in alcuni comuni, tra i quali Caltagirone. Un carrozzone politico lombardiano che in maniera illegale continua sperperare denaro pubblico. I protagonisti della vicenza sono sempre gli stessi, basta vedere i membri del consiglio dii Gestione e del consiglio di vigilanza della Sie:
l'ex segretario generale e presidente di "Multiservizi" Armando Giacalone, Giuffrida ex presidente Acoset, Virlinzi, e tanti altri dirigenti degli Enti pubblici tra comuni e provincia(peraltro lo statuto della Sie lo vieterebbe).
I protagonisti del socio privato della Sie, cioè la Hydro che detiene il 49%, sono i soliti padroni dell'acqua in provincia di Catania. Una cordata rappresentata da Acoset, Sidra, acque di Casalotto, che in questi anni si sono distinti per un agestione aziendalistica del servizio idrico(aumento tariffe, rete idrica fatiscente, canone depurazione e fogna).
Nel frattempo questo ennesimo carrozzone politico ha lasciato in una fase di stallo il servizio idrico. Si calcola che la nostra provincia abbia perso 300 milioni di euro di fondi comunitari che sarebbero sicuramente serviti per migliorare la rete idrica. Oltre il danno, anche la beffa. L'importante è continuare a pagare indennità e gettoni di presenza ai soliti volti noti della politica e della pubblica amministrazione catanese.
Chiediamo che vengano rispettate le sentenze del Tar e del Cga, e venga ristabilità la legalità! La Sie non esiste, in quanto dichiarati illegittimi gli atti che l'hanno costituita.
La gestione del servizio idrico deve essere totalmente pubblica! Nessun interesse privato deve mettere le mani su un bene pubblico.
Di seguito il testo della lettere che invieremo agli organi di competenza, dove viene ricostruita l'incredibile vicenda della Servizi idrici etnei!
Forum acqua pubblica
Catania
Al Presidente della Provincia Regionale di Catania
Al Presidente del Consiglio provinciale di Catania
Al Prefetto di Catania
Al Presidente ATO 2 – Catania
e p. c. Procura della Repubblica di Catania
Il Forum catanese per l’acqua pubblica denuncia la grave irregolarità della gestione del servizio idrico integrato ella nostra provincia, determinata dalla inosservanza di ripetute sentenze che hanno determinato la nullità di atti amministrativi di grande rilevanza.
Infatti con sentenza n. 589 del 27/10/2006 il CGA, accogliendo il ricorso di alcuni comuni della provincia di Catania, ha annullato importanti atti amministrativi riguardanti la costituzione e l’attività della società mista S.I.E. spa, ed in particolare:
1) Deliberazione n. 4 del 24/01/2004 con la quale l’assemblea del Consorzio Ambito Territoriale Ottimale 2 – Acqua Catania ha deliberato l’affidamento diretto del servizio idrico integrato alla società mista a prevalente capitale pubblico, Servizi Idrici Etnei s.p.a., perché in contrasto con le procedure comunitarie in materia di appalti e servizi e concessioni che prevedono l’affidamento del servizio attraverso l’indizione di una gara ad evidenza pubblica.
2) Deliberazione n. 37 del 17/08/2004 con la quale il Consiglio Provinciale di Catania ha approvato lo statuto e l’atto costitutivo della società Servizi Idrici Etnei spa.
3) Deliberazioni n. 7, 8, e 9 dell’assemblea del Consorzio ATO 2 - Acqua Catania e riguardante l’autorizzazione alla SIE spa di indire la gara per la scelta del socio privato, successivamente all’affidamento del servizio idrico integrato.
4) Delibera n. 2 del 31/05/2005 dell’assemblea del consorzio ATO 2 – Acqua Catania di conferma della titolarità del servizio idrico integrato alla SIE spa.
A niente è servita una successiva transazione tra il consorzio ATO 2 ed i comuni ricorrenti, perché, con sentenza n. 2093 del ‘11 dicembre 2009, lo stesso TAR di Catania l’ha ritenuta nulla, sia per l’indisponibilità degli effetti della sentenza del CGA, che per difetto di causa, affermando nello specifico che operano automaticamente sia l’effetto caducatorio, consistente nella eliminazione dell’atto impugnato che l’effetto conformativo , che vincola le scelte amministrative successive, fissando la regola alla quale la Pubblica Amministrazione deve attenersi nella sua attività futura.
Successivamente il TAR sezione di Catania, con Ordinanza del 24 aprile 2010 accoglieva la richiesta del comune di Calatabiano di annullamento di tutti gli atti prodotti dall’Agenzia Regionale per i Rifiuti e le Acque e di quelli del Commissario ad Acta dalla stesso organo regionale nominato, riguardanti il trasferimento degli impianti, di proprietà comunale, relativi al servizio acquedotto e depurazione all’ATO Idrico di Catania e per esso al gestore privato Società SIE spa.
Con tale sentenza il TAR di Catania affermava che “.. sussiste il pregiudizio grave e irreparabile, derivante dalla consegna degli impianti di depurazione ad un soggetto ( ATO-SIE) che, allo stato attuale, non potrebbe svolgere il relativo servizio”.
Allo stato quindi appaiono indiscutibili due evidenze che sono certo giuridiche, perché effetto di autorevoli sentenze, ma assumono un rilevo tutto politico:
1) Essendo stata annullata la deliberazione n. 37 del 17/08/2004 del consiglio provinciale di Catania, attraverso la quale l’ente decideva di costituire la SIE spa, la stessa società è priva del fondamento giuridico dell’esistenza, in quanto la decisione che all’origine ha determinato il fatto giuridico della costituzione della società non esiste più.
2) Oltre a ciò, ad aggravare la vicenda, l’annullamento della deliberazione n. 4 del 24/01/2004 dell’ATO 2 che comporta la immediata decadenza della gestione dei servizi idrici della provincia di Catania da parte della SIE spa.
La mancanza osservanza dei diversi pronunciamenti amministrativi ha comportato enormi costi alla collettività: dal 2004 infatti la società SIE spa, è stata praticamente non operativa, comportando esborsi notevoli ai soci pubblici, in particolare alla provincia regionale, che ha utilizzato denari della collettività per tenere in vita una società senza presupposti di vigenza.
Ci rivolgiamo quindi alle autorità in indirizzo perché venga data piena ed immediata attuazione alla sentenza n. 589 del 27/10/2006 del CGA, annullando l’affidamento alla S.I.E. spa del servizio idrico integrato della provincia di Catania.
In assenza di tale decisione la collettività sarà costretta, suo malgrado a sostenere notevoli ed inutili costi gestionali di una società che mai potrà avviare un servizio sul quale pende una autorevole ed incontestabile decisione amministrativa.
Forum catanese per l’acqua pubblica
Marcello Failla - Anna Bonforte - Valerio Marletta - Antonio Tomarchio- Pierpaolo Montalto - Salvo La rosa.
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