domenica 1 novembre 2009

6 PROPOSTE PER RILANCIARE IL COMPARTO BRACCIANTILE. FIRMA LE 6 PETIZIONI E LOTTA CON NOI!!!!

Come circolo di rifondazione comunista abbiamo deciso di appoggiare un'interessante iniziativa del movimento braccianti.
Il movimento braccianti, che possiede una sede anche nel nostro paese, ha incominciato una raccolta firme per sei petizioni che riguardono il lavoro bracciantile.

Ecco il testo che potete leggere anche dal sito ufficiale del movimento braccianti


Il Governo Nazionale, il Governo Regionale e gli enti ad essi collegati (Inps, Ispettorato del lavoro, ecc.) considerano il settore bracciantile l’ultima ruota del carro non perdendo mai occasione per attuare politiche in grado di danneggiarlo. Con la legge 247 del 2007 è stata soppressa la norma che prevedeva la RICONFERMA AUTOMATICA delle giornate lavorative dell’anno precedente in caso di calamità. Come se non bastasse, non è stato previsto l’utilizzo delle risorse contenute negli AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA per i braccianti ( come accade per tutte le altre categorie) ed infine è stata imposta anche la chiusura delle COOPERATIVE AGRICOLE SENZA TERRA ONESTE creando così una riduzione di almeno il 40% dei posti di lavoro per i braccianti della provincia di Catania.
Ai lavoratori forestali un giorno promettono (in tempi di elezione) l’aumentano delle giornate lavorative, il giorno successivo si rimangiano quanto promesso come se nulla fosse (in ultimo la farsa dell’accordo tra l’on. Lombardo e cgil-cisl-uil del 29-9-09).
Per non parlare dell’atteggiamento dell’INPS: paga sempre in ritardo le disoccupazioni perchè le considera “ELEMOSINE” e non quota parte del salario che il bracciante non percepisce nel periodo di non lavoro.
Che dire dell’ISPETTORATO DEL LAVORO che non è in grado nè di contrastare il lavoro nero nè di fare rispettare i Contratti Collettivi.
NOI VOGLIAMO RIBALTARE QUESTO STATO DI COSE
Vogliamo che il bracciante torni ad essere protagonista e oggetto delle attenzioni delle Istituzioni; vogliamo che l’agricoltura di qualità torni ad essere il volano della nostra economia.
E’ PER QUESTE RAGIONI CHE TI CHIEDIAMO DI FIRMARE LE 6 PETIZIONI CHE PUNTANO A RILANCIARE IL COMPARTO BRACCIANTILE. E SE, NONOSTANTE LE FIRME RACCOLTE, LE ISTITUZIONI DOVESSERO ANCORA RIMANERE SORDE, NOI CI SENTIREMO LEGGITTIMATI AD ATTIVARE AZIONI DI LOTTA ECLATANTI.

1° Petizione
PETIZIONE PER LA REINTRODUZIONE DELLA RICONFERMA AUTOMATICA DELLE GIORNATE LAVORATIVE AI BRACCIANTI AGRICOLI IN CASO DI STATO DI CALAMITA’.
Premesso che la legge 247/2007 (nata dall’ accordo tra Governo, Cgil-Cisl-Uil, Cia-Coldiretti-Confagricoltura Considerato quanto sino a qui detto, del 21/09/2007) ha cancellato la norma che riconosceva ai braccianti agricoli il riconoscimento automatico della “ricoferma” delle giornate lavorative dell’anno precedente, se inseriti negli elenchi anagrafici dei comuni colpiti da calamità e delimitati con decreto ministeriale;
Considerato che la norma in premessa determina grave pregiudizio per i braccianti agricoli che, in caso di calamità naturale e di conseguente riduzione di giornate lavorative, non vedono riconfermare automaticamente le giornate lavorative dell’anno precedente nè ai fini previdenziali nè di disoccupazione agricola;
Preso atto, che nel 2009, migliaia di braccianti agricoli, in territori colpiti da calamità, sono rimasti senza indennità di disoccupazione o l’hanno percepita solo in parte;
Tutto ciò premesso e considerato, i sottoscritti Dirigenti Sindacali e Braccianti Agricoli chiedono alle Autorità in indirizzo di adoperarsi per l’immediata reintroduzione della norma in oggetto.

2° Petizione
PETIZIONE PER LA REGOLAMENTAZIONE DELLE COOPERATIVE SENZA TERRA.
Premesso che il mercato del lavoro è in continua fase di trasformazione e che l’offerta di manodopera nel settore agricolo, da più di un decennio, per via della diffusione delle cooperative senza terra, ha radicalmente cambiato le proprie modalità, soprattutto, per quanto concerne l’organizzazione;
considerato che, in parecchie circostanze la furbesca gestione delle cooperative senza terra, come evidenziano gli interventi della Magistratura, ha determinato truffe sia hai danni dell’INPS sia degli stessi braccianti agricoli onesti;
preso atto che non può essere l’impedimento dell’attivazione delle cooperative la soluzione in grado di risolvere il problema delle truffe ma, la loro regolamentazione;
preso atto dell’alto tasso di disoccupazione di ritorno provocato dal blocco alle cooperative senza terra, soprattutto in un territorio dove già gran parte delle imprese agricole e dei magazzini di trasformazione dei prodotti agricoli, hanno chiuso i battenti.
Tutto ciò premesso e considerato i sottoscritti dirigenti sindacali e braccianti agricoli chiedono alle Istituzioni in indirizzo di fare propria la proposta di regolamentazione delle cooperative senza terra elaborata dal Movimento Braccianti, dalla Cgil, Cisl,Cia, Uci, Confcoperative di Adrano e dai sindaci di Adrano e Biancavilla, che si allega alla presente petizione e che è già in possesso della Direzione dell’Inps di Roma e di Sua Eccellenza il Prefetto di Catania.

3° Petizione
PETIZIONE PER LA STABILIZZAZIONE DEI LAVORATORI FORESTALI IN SICILIA.
Premesso che nonostante l’introduzione della Legge Regionale sul riordino della forestazione in Sicilia n.14 del 2006 ( promulgata in periodo pre-elettorale) rappresenti, di fatto, un significativo passo avanti per le condizioni dei lavoratori forestali, essa è da ritenersi tuttavia insufficiente, sia sul piano strategico del sistema agroforestale ambientale sia su quello più squisitamente sociale del lavoro. La condizione sociale del lavoratore forestale non evolve, non passa da PRECARIO INSTABILE a STABILE GARANTITO;
Considerato che nonostante i continui accordi tra Sindacati Confederali e Governo Regionale, nella direzione di migliorare le condizione dei lavoratori, in ultimo quello raggiunto il 14 maggio scorso ( in periodo preelettorale per le europee), i risultati sostanziali lasciano decisamente a desiderare, come ha dimostrato, la successiva fermezza del Governo Regionale nel disattendere l’accordo medesimo e quella dei sindacati ad acconsentire, addirittura, revocando lo sciopero che avevano indetto per il 30 settembre 2009;
Preso atto che Governi e Sindacati vari, nel corso degli anni, anziché lavorare nella direzione della stabilizzazione di tutti i forestali, com’ è avvenuto in ultimo nella Regione Campania, per interessi diversi, mirano a fomentare lotte intestine per la primogenitura fra i vari contingenti, allo scopo di dividere la forza complessiva della categoria;
Atteso che dette divisione hanno di fatto indebolito la forza contrattuale del comparto, non consentendogli di ottenere i risultati meritati, migliorandone cioè le condizioni lavorative e quindi raggiungendo la stabilizzazione di tutti, nessuno escluso.
Tutto ciò premesso e considerato, i sottoscritti Dirigenti Sindacali, Braccianti e Forestali chiedono alle Istituzioni in indirizzo di individuare le risorse economiche per riordinare il comparto forestale, nella direzione di adeguare la superficie boschiva alla media nazionale e alla stabilizzazione di tutti i forestali siciliani, tenendo in considerazione gli indirizzi del documento che si allega alla presente petizione.

4° Petizione
PETIZIONE PER L’UTILIZZO DEGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA A BENEFICIO DEI BRACCIANTI AGRICOLI.
Premesso che il Governo Nazionale, per fronteggiare la crisi economica, ha concesso per l’anno 2009, dal fondo per l’occupazione, alla Regione Siciliana, in deroga alla vigente normativa, cospicue risorse economiche da utilizzare per gli ammortizzatori sociali in deroga;
Considerato che tali risorse possono essere utilizzate per tutte le categorie, eccetto che per quella dei braccianti agricoli in quanto, la norma che le disciplina prevede requisiti che non tengono conto della specificità della categoria medesima (la norma ne prevede il diritto nella forma ma lo esclude nella sostanza);
Preso atto che tutto ciò, non consente di attivare per la categoria bracciantile la cosiddetta “riconferma”, ossia il riconoscimento delle stesse giornate dell’anno precedente, sia dal punto di vista previdenziale che assistenziale, ad almeno 4000 lavoratori agricoli della provincia di Catania;
Tutto ciò premesso e considerato, i sottoscritti dirigenti sindacali e braccianti agricoli chiedono alle Istituzioni in indirizzo di rivedere la norma sugli ammortizzatori sociali in deroga, nella direzione di prevedere il diritto all’ attingimento degli ammortizzatori sociali in deroga, anche per la categoria dei braccianti agricoli.

5° Petizione
PETIZIONE PER CHIEDERE LE LIQUIDAZIONI DELLE INDENNITA’ DI DISOCCUPAZIONE AGRICOLE ENTRO 60 GIORNI DALLA PRESENTAZIONE.
Premessa la grave crisi economica in cui versa il settore agricolo a causa delle enormi difficoltà di penetrazione dei nostri prodotti nei mercati globalizzati;
considerato che la crisi del comparto agricolo investe in maniera massiccia, come immediata conseguenza, quello bracciantile che vede anno dopo anno ridurre il numero delle giornate lavorative disponibili;
preso atto che l’indennità di disoccupazione agricola costituisce per il bracciante agricolo una quota parte di salario che va riconosciuta nel momento del non lavoro quindi della necessità e del bisogno;
TUTTO CIO’ PREMESSO E CONSIDERATO I SOTTOSCRITTI DIRIGENTI SINDACALI, BRACCIANTI E FORESTALI CHIEDONO ALLE ISTITUZIONI IN INDIRIZZO, CHE A PARTIRE DAL 2010, LE INDENNITA’ DI DISOCCUPAZIONE AGRICOLA VENGANO LIQUIDATE ENTRO 60 GIORNI DALLA PRESENTEZIONE E CHE CONTESTUALMENTE VENGANO RESI DISPONIBILI I PROGRAMMI PER CONSENTIRE LE LIQUIDAZIONI DEGLI EVENTUALI RICORSI, COME TRA L’ALTRO, AVVIENE CON LE DISOCCUPAZIONI ORDINARIE.

6° Petizione
PETIZIONE PER L’INTRODUZIONE DI POLITICHE DI CONTRASTO AL LAVORO NERO E PER L’APPLICAZIONE REALE DEI CONTRATTI COLLETTIVI DI LAVORO.
Premesso che la persistente crisi di mercato che investe la nostra agricoltura vede molti imprenditori agricoli e parecchi titolari di magazzini di lavorazione e commercializzazione dei prodotti (arance, uva, fichidindia, pere, ecc.), anzichè organizzare la filiera nella direzione di competere nei mercati, scaricare i costi della crisi medesima, sulla manodopera bracciantile;
Considerato che le scelte politiche dispiegate dalle istituzioni europee, nazionali e regionali sono incapaci di creare strategie di sviluppo all’altezza di risollevare il comparto agricolo dalle enormi difficoltà di penetrazione nei mercati;
Preso atto che buona parte dei braccianti agricoli della provincia, specie nei periodi della raccolta dell’uva, delle arance, delle pere, ecc., si vedono costretti a lavorare in nero e con salari da terzo mondo oppure, ad essere regolarizzati per meno giornate di quelle effettivamente lavorate ed, in ogni caso, a percepire salari più bassi di quelli indicati in busta paga e previsti dai CCNL;
I sottoscritti Dirigenti Sindacali e Braccianti Agricoli della Provincia di Catania chiedono, alle Istituzioni preposte, di non rimanere in silenzio davanti a quanto detto e di contrastare il lavoro nero ed ogni forma di sfruttamento in agricoltura ma, soprattutto di stabilire le condizioni per la reale applicazione del contratto di categoria.

Il circolo di Rifondazione collaborerà con il movimento braccianti alla raccolta firme per le sei petizioni.
Riteniamo che le iniziative del movimento siano in totale accordo con il pensiero e le posizioni del nostro partito.
In questi giorni allestiremo banchetti in piazza per la raccolta firme, in alternativa, per chi fosse interessato all'iniziativa, potete rivolgervi alla sede del circolo in p.za Umberto

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